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Onlus: le Entrate escludono la ricerca scientifica

Spiazzato il mondo della ricerca scientifica: niente qualifica di Onlus fino a quando non arriva un decreto attuativo alla 460

di Benedetta Verrini

C’è forte preoccupazione nel mondo della ricerca scientifica per una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate (la n. 294 del 10 settembre) che sembra escludere dalla qualifica di “Onlus” le Fondazioni operanti nel settore della ricerca.

Il principio, contenuto in una risoluzione riguardante i compensi dei ricercatori, stabilisce che tali Fondazioni non possono assumere la qualifica di Onlus (e quindi, neppure avvalersi del regime agevolativo ad esse collegato) perché non è ancora stato emanato il regolamento previsto dall’articolo 10 del Dlgs 460/1997, che doveva stabilire gli ambiti, all’interno della ricerca scientifica, considerati di “particolare interesse sociale” e tali da abilitare alla qualifica di Onlus.

Sulla questione oggi è intervenuto dalle pagine del Sole 24Ore l’avvocato Salvatore Pettinato, membro dell’Authority del Terzo Settore, definendo la risoluzione “giuridicamente inadeguata e oscurantistica”, perché la legge effettua comunque una scelta, che è quella dell’inclusione della ricerca scientifica tra le attività abilitanti alla qualifica di Onlus e “il fatto che tardi l’emissione di un atto solo attuativo, qual’è un decreto, non può essere accettato come fatto sufficiente per determinare l’azzeramento della scelta fatta dal legislatore”.

Ecco il testo integrale della risoluzione:

Risoluzione del 10/09/2002 n. 294

Oggetto:
ONLUS – Ricerca scientifica – Articolo 10, comma 6 lettera e), del decreto
legislativo 4 dicembre 1997 n. 460 – Disposizione antielusiva –
Disapplicazione ex articolo 37-bis, comma 8, del DPR 29 settembre 1973, n.
600.
(Documento in fase di trattamento redazionale.)

Testo:
La Direzione regionale, con nota n. 34877 del 15 maggio 2002, ha
rappresentato che la Fondazione …. ha chiesto, ai sensi dell’articolo
37-bis, comma 8, del DPR 29 settembre 1973, n. 600, la disapplicazione della
disposizione contenuta nell’articolo 10, comma 6, lettera e) del decreto
legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, in forza della quale per le ONLUS si
considera in ogni caso distribuzione indiretta di utili o di avanzi di
gestione la corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi
superiori del 20 per cento rispetto a quelli previsti dai contratti
collettivi di lavoro per le medesime qualifiche.
Riferisce in merito la Direzione che la Fondazione, operante come
ONLUS sin dal 1998, nel settore della ricerca scientifica, ha rappresentato
di aver deciso di sostenere in modo piu’ incisivo la ricerca scientifica nel
campo oncologico, attraverso la realizzazione di un progetto, consistente
nella creazione di un istituto sulla ricerca postgenomica, cui partecipano
altre cinque istituti di punta della ricerca oncologica dell’area milanese.
Per perseguire detto obiettivo il nuovo istituto, denominato …, ha
bisogno di reclutare personale altamente qualificato, che opera in Italia ed
all’estero, da incentivare con offerte salariali piu’ elevate, che siano
competitive rispetto agli standards internazionali, in modo da eliminare o
contenere il fenomeno conosciuto come “fuga di cervelli all’estero”. A tal
fine, pertanto, si rende necessario corrispondere a taluni ricercatori,
assunti con contratto di lavoro dipendente, emolumenti che superano di oltre
il 20 per cento gli stipendi previsti dai contratti collettivi di lavoro.
Cio’ considerato, a parere della Direzione regionale, la rigida
applicazione della disposizione contenuta nell’articolo 10, comma 6, lettera
e), del decreto legislativo n. 460 del 1997, non solo penalizzerebbe un
comportamento che non viene posto in essere per fruire di un indebito
vantaggio fiscale, ma costituirebbe un ostacolo all’espletamento di
un’attivita’ di indiscusso valore sociale. Pertanto, pur essendo favorevole
all’accoglimento dell’istanza, con alcuni limiti, ha ritenuto opportuno
acquisire in merito il parere di questa Direzione centrale.
Quanto sopra esposto, si formulano in merito le seguenti osservazioni.
Come correttamente rilevato dalla Direzione regionale, la
disposizione contenuta nell’articolo 10, comma 6, lettera e), del decreto
legislativo n. 460 del 1997 e’ finalizzata ad evitare che la disciplina
agevolata prevista per le ONLUS possa alimentare abusi nonche’ alterazioni
concorrenziali nei confronti di imprese soggette a regimi ordinari di
imposizione.
Invero, il citato decreto legislativo n. 460 del 1997,
nell’introdurre un regime fiscale di indubbio favore per gli enti
interessati, ha previsto, nel contempo, una griglia di vincoli diretti ad
evitare abusi ed utilizzi elusivi della normativa di favore, tra essi il
divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili ed avanzi di
gestione, previsto dal comma 1, lettera d), dell’articolo 10.
Il successivo comma 6 afferma che si considerano in ogni caso
distribuzione indiretta di utili o di avanzi di gestione le fattispecie
espressamente individuate; tra esse la lettera e) inserisce la
corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi superiori del
20 per cento rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro
per le medesime qualifiche.
Con detta disposizione il legislatore ha meglio precisato il concetto
di distribuzione indiretta di utili, espresso al precedente comma 1, lettera
d), con l’individuazione di fattispecie concrete che assumono, quindi, nel
contesto, una funzione interpretativa di uno dei piu’ stringenti vincoli
imposti a detti organismi dal legislatore.
La disposizione normativa in argomento, pertanto, e’ da considerare
norma antielusiva di tipo sostanziale, della quale puo’ essere chiesta la
disapplicazione, ai sensi dell’art. 37-bis, comma 8, del DPR n. 600 del 1973.
Ovviamente, se in astratto e’ possibile che la norma in argomento
possa essere disapplicata, e’ necessario, perche’ tale disapplicazione possa
avvenire in concreto, che il contribuente dimostri che nella particolare
fattispecie l’operazione attuata non concretizza in realta’ un comportamento
elusivo. Siffatta dimostrazione non e’ stata data in concreto.
In particolare, nel caso di specie la Fondazione … deve
innanzitutto dimostrare l’effettiva corresponsione ai dipendenti delle somme
erogate a titolo di salari o stipendi; a sostegno della non elusivita’
dell’operazione e’ altresi’ necessario provare che la corresponsione di
retribuzioni in misura superiore a quella contrattualmente prevista consegue
alla necessita’ di acquisire (ponendosi in concorrenza con istituti di
ricerca che operano sul mercato e quindi adottando la medesima politica
salariale) specifiche professionalita’, senza le quali non e’ possibile
svolgere l’attivita’ di ricerca a livelli di eccellenza. Si ritiene utile a
tal fine che all’istanza di disapplicazione siano allegati i curricula del
personale assunto, con riferimento agli elementi che dimostrano la
particolare competenza acquisita nel campo di attivita’ della Fondazione ….
Quanto sopra premesso, in riferimento alla specifica problematica
sollevata dalla Direzione regionale, occorre, tuttavia, preliminarmente,
accertare se le Fondazioni operanti nel settore della ricerca scientifica
possano, allo stato attuale, assumere legittimamente la qualifica di ONLUS.
Si rappresenta, in proposito, che l’art. 10, comma 1, lettera a), del
decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, nell’individuare determinati
settori di attivita’ in cui le ONLUS sono tenute ad operare, al n. 11)
prevede espressamente la ricerca scientifica di particolare interesse
sociale svolta direttamente da fondazioni ovvero da esse affidata ad
universita’, enti di ricerca ed altre fondazioni che la svolgono
direttamente, in ambiti e secondo modalita’ da definire con apposito
regolamento governativo emanato ai sensi dell’articolo 17 della legge 23
agosto 1988, n. 400.
In forza di tale disposizione, pur nella consapevolezza delle
comprensibili aspettative di un settore di grande interesse sociale quale la
ricerca scientifica in campo sanitario, la scrivente ritiene che allo stato
attuale non sia possibile, per gli enti operanti nel settore della ricerca
scientifica, fruire delle agevolazioni riservate alle ONLUS, in assenza del
regolamento previsto dall’art. 10, comma 1, lettera a), del decreto
legislativo n. 460 del 1997.
Detta conclusione e’ necessaria in considerazione dei principi
affermati nella relazione illustrativa del decreto legislativo n. 460 del
1997, laddove si afferma “…Come da proposta della Commissione
parlamentare, al numero 11 della lettera a) e’ stata inserita l’attivita’ di
ricerca scientifica svolta direttamente da fondazioni. Considerata la
delicatezza della materia si e’ ritenuto opportuno, accogliendo anche in
questo caso i suggerimenti della Commissione parlamentare, rinviare
l’operativita’ della disposizione all’entrata in vigore di apposito
regolamento che stabilira’ le condizioni necessarie affinche’ la ricerca
scientifica possa beneficiare delle agevolazioni previste per le ONLUS”.
Si fa presente infine che la bozza del regolamento richiamato dal
citato art. 10 del d.lgs. n. 460 del 1997 e’ in corso di predisposizione da
parte del competente Dicastero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della
Ricerca.
Alla luce dei principi esposti, nonche’ delle disposizioni
legislative disciplinanti il settore, la Direzione regionale assumera’ le
conseguenti determinazioni.

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