Secondo il funzionario, citato in un articolo di
The Daily Nation, il principale quotidiano di Nairobi, le norme in preparazione "non hanno giustificazioni e comprometterebbero lo sviluppo dell'Africa". Secondo Kiai
la società civile "è sotto attacco da più fronti" e subisce continue difficoltà e ostacoli che ne limitano gli spazi di azione, in Kenia e in altri paesi.
Ma ecco alcuni esempi, fatti dallo stesso Kiai nel corso di un incontro pubblico tenutosi ieri in Malawi. In Kenia è stata depositata una proposta di legge per limitare i fondi diretti alle ong; l'Etiopia ne ha in cantiere un'altra simile che proibisce i finanziamenti alle organizzazioni straniere che operano nel paese. Lo Zambia sta per discutere una norma che aumenta i poteri del governo nel controllo delle ong e restringe i criteri di accesso al registro delle associazioni autorizzate. In Sud Sudan è stata presentata una legge che impone alle ong di ricevere un'autorizzazione statale per poter operare e attribuisce al governo poteri assoluti di controllo sulle operazioni portate avanti dalle associazioni della società civile.
Il rappresentante delle Nazioni Unite ha aggiunto che la proposta in discussione in Kenia si spinge anche più in là, prevedendo aree geografiche specifiche in cui le ong possono operare e introducendo rigidi standard da rispettare per ottenere l'autorizzazione ad agire. In caso di violazione delle norme, ha concluso Kiai, il governo di Nairobi si prepara a inasprire le sanzioni e a rendere più facile la revoca dello status di ong, oltre a voler istituire un organismo di coordinamento statale che sovrintenda a tutte le attività delle organizzazioni presenti nel paese.
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