Formazione

Ong in Libano: la nostra proposta per la ricostruzione e il dialogo

“Abbiamo ribadito la richiesta alla Vice Ministra Sentinelli della certezza e della immediata disponibilità dei 30 milioni di euro", dichiara Sergio Marelli

di Paolo Manzo

L?Associazione delle ONG italiane ha partecipato con 15 delle sue Ong aderenti al Tavolo di ricostruzione per il Libano convocato il 7 settembre alla Farnesina dalla Vice Ministro alla Cooperazione Patrizia Sentinelli per recepire e discutere le proposte della società civile.
Il coordinamento Libano dell?Associazione ONG italiane ha posto come priorità il sostegno alla ricostruzione del tessuto sociale ed alla ricomposizione della società libanese, il buon governo unito alla convivenza e all?inclusione sociale e al protagonismo della società civile; condizioni indispensabili anche per la ricostruzione materiale.

?Abbiamo ribadito la richiesta alla Vice Ministra Sentinelli della certezza e della immediata disponibilità dei 30 milioni di euro ? dichiara Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ONG italiane – destinati dal Governo italiano alla ricostruzione del Libano e di una rapida definizione delle modalità di distribuzione dei fondi tra i diversi attori coinvolti, privilegiando e facilitando attraverso procedure snelle l?operato delle Ong e dei loro partner locali, assicurando così alla popolazione civile colpita duramente dal conflitto servizi sociali, assistenza e rispetto dei diritti umani?.

La proposta che sarà presentata al Ministero dalle 15 Ong presenti in Libano è articolata in azioni e momenti di cooperazione comuni, in Italia ed in Libano, con particolare attenzione ai paesi e ai conflitti della regione. Una proposta articolata in più fasi, tra loro strettamente intrecciate:

1. Promozione di programmi e progetti direttamente concordati con le diverse Ong libanesi nei campi in cui si è consolidata negli anni la nostra esperienza: educazione, diritti umani, lotta all?esclusione sociale, economia solidale, beni comuni, ambiente, sviluppo sostenibile.

Programmi e progetti che trovano le proprie radici nel rapporto che molte Ong hanno sviluppato negli ultimi dieci anni di lavoro in Libano, che oggi devono essere arricchiti da una comune e condivisa strategia di cooperazione di area (per approccio, per metodo, per criteri) coerente con la lettura e l?analisi del contesto politico e sociale del Libano e della Regione e del ruolo che vogliamo assumere :
· Un criterio importante: la non discriminazione nella scelta dei partner e dei beneficiari;
· Un chiaro sostegno alle forme organizzate della società civile libanese, inserendo in ogni Programma o Progetto, una rilevante componente di capacity building;
· L?impegno a sostenere forme di coordinamento e convivenza tra diverse Ong e tra settori solitamente separati della società civile libanese;

2. Promozione di una Campagna nazionale di informazione, sensibilizzazione e di educazione per la Pace, i Diritti, lo Sviluppo Sostenibile del Medio Oriente e per un deciso e chiaro Partenariato Mediterraneo, a partire dall?esperienze di Libano e di Palestina, ma non solo.
Una Campagna che prevede il coinvolgimento e la partecipazione di altre reti e soggetti della società civile e delle istituzioni.

3. Per poterci confrontare con i nostri partner e con le diverse espressioni della società libanese rinnoviamo la proposta di organizzare una prima Conferenza sulla Ricostruzione Sociale, sullo Sviluppo Sostenibile, sul Partenariato del Mediterraneo da tenersi a Beirut; un primo appuntamento di confronto, di dialogo, per capirne di più, per costruire insieme pace e convivenza, per dar vita, dall?ennesima guerra a un laboratorio di cooperazione tra le nostre comunità che ci coinvolga e ci impegni sino in fondo; oltre i progetti, e oltre la spinta emotiva. Per una politica di integrazione regionale fondata, tanto sul rispetto del diritto internazionale quanto sul rispetto delle diversità culturali, religiose, etniche e politiche.

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