Mondo
Ong: calo di fiducia? Le cause sono paura e cattiva informazione
È questo il commento di Luca De Fraia, coordinatore della Consulta Europa, Mondo e Cooperazione Internazionale del Forum Terzo Settore, ai dati recenti dell’Edelman Trust Barometer, secondo cui nell’ultimo anno la fiducia nelle Ong è calata in 14 Paesi, in Italia addirittura di 13 punti percentuali
di Redazione
“Il calo di fiducia nelle ong non deve sorprendere: è anche il risultato di precise iniziative politiche e mediatiche, che si riflettono in pericolose tendenze culturali, che fanno leva sulla diffusione di paura e sulla creazione di capri espiatori per trovare sostegno a breve termine. Fra le conseguenze la diffidenza e, nel peggiore dei casi, l’odio e la violenza nei confronti di chi fa della solidarietà il principio alla base della propria attività”. Con queste parole Luca De Fraia, coordinatore della Consulta Europa, Mondo e Cooperazione Internazionale del Forum Terzo Settore commenta i recenti dati Edelman Trust Barometer sulla fiducia nel mondo verso le ong. Rispetto al 2017, la “disposizione positiva” delle persone nei confronti di queste organizzazioni è calata in 14 Paesi. In Italia c’è stata una caduta di 13 punti percentuali in un anno.
“Questi numeri sono la dimostrazione che a penalizzare il valore dell’operato delle ong agli occhi delle persone giocano fattori indipendenti da esse”, continua De Fraia: “Infatti, dal 2017 al 2018 la fiducia è passata dal 59% al 46%: in questo periodo, mentre le ong continuavano a svolgere il loro lavoro, fino ad allora apprezzato e ritenuto di grande merito, abbiamo assistito, quotidianamente, all’esasperazione mediatica di singoli episodi di cronaca con protagoniste persone migranti, ad iniziative della magistratura giudiziaria (come nel recente caso della Proactiva Open Arms, verso cui le accuse si sono rivelate infondate), a un’informazione, anche proveniente dal mondo della politica, sul fenomeno migratorio e sulle attività delle ong parziale e strumentale”.
“Così, però, si gioca con il fuoco: l’effetto più lampante e di breve termine è lo screditamento di chi fa solidarietà e, nel lungo periodo, si va incontro a una società dominata dal senso di solitudine e dall’individualismo più odioso. La solidarietà”, conclude il coordinatore della Consulta Europa, Mondo e Cooperazione Internazionale, “non è un reato, ma un valore prezioso e un esempio concreto di pratica di vita che in tanti, tra cui anche le Ong, portano avanti coraggiosamente”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.