Cultura

Ong: a volontaria Avsi premio Italiani nel mondo

Si tratta di Rosetta Brambilla che lavora nelle favela dal 1967

di Giampaolo Cerri

Rosa Brambilla, Rosetta, com?è chiamata nella favela di Belo Horizonte. È lei, missionaria laica in Brasile, sostenuta da AVSI, una dei dieci italiani cui andrà il premio ?Italiani nel mondo?, istituito dal ministero per gli Italiani all?estero, premio che sarà presentato giovedì 5 settembre, alle ore 12, in una conferenza stampa nella sala verde di Palazzo Chigi.
Rosetta si troverà al fianco di Lord Charles Forte, dell?omonima catena alberghiera britannica, dell?attore Ben Gazzara, di Rudolf Giuliani e Daniel Nigro, ex sindaco e comandante dei pompieri di New York, divenuti due punti di riferimento per la città all?indomani della tragedia delle Torri Gemelle.
La cerimonia di consegna del premio si terrà venerdì 6 settembre, alle 21 a Roma, alla Terrazza del Bollettino del Vittoriano. La serata sarà trasmessa giovedì 12 settembre, alle 22.40 su Rai Uno, e poi sul canale satellitare Rai International.

UNA VITA AL FIANCO DEI FAVELADOS. 59 anni, di Bernareggio, nella Brianza milanese, Rosetta nel 1967 fa la scelta della sua vita: parte per il Brasile. Vive tre anni a San Paolo al servizio di famiglie povere e favelados. Dal ?75 al ?76 è in Amazzonia, dove lavora come infermiera e perde in un incidente di lavoro la funzionalità di due dita della mano sinistra. Nel 1978 si trasferisce a Belo Horizonte: da allora abita nella favela 1° de Maio.
Crea la pastorale delle favelas, che riunisce comunità impegnate nella promozione dei diritti degli abitanti delle favelas, dove vive il 30% dei brasiliani, 50 milioni di persone. Questo impegno fa nascere la prima legge pro-favelas, imitata in tutto il Brasile: il favelado è riconosciuto come cittadino e non può esser cacciato. Parte il risanamento: a Belo Horizonte sorgono scuole e dispensari, corsi di formazione e di igiene.
Dal 1980 Rosetta, sostenuta dall?Ong italiana AVSI, ha aperto tre asili, un doposcuola e un centro per bimbi abbandonati. La sua equipe è formata da 73 persone e, grazie anche al progetto adozione a distanza di AVSI, segue oggi oltre 800 bambini. Negli asili di Rosetta vige una sola regola ferra: “Dico sempre alle ragazze: ?Dovete guardare ciascuno di questi bambini come fosse l?unico al mondo?. Una volta ho ?beccato?, un’assistente che imboccava contemporaneamente due bambini. ?Cosa fai – l’ho sgridata -, non sono mica macchine! Ognuno di questi bambini è unico!?”.

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