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ONG. A Roma il Cini si interroga sull’efficacia dell’aiuto

Il Cini paragonerà i piani di efficacia dell'aiuto allo sviluppo di Franica, Germania, Spagna, Svezia, Gran Bretagna e Unione europea e presenterà cinque best practice da Paesi del Sud del mondo

di Redazione

Il CINI, Coordinamento Italiano Network Internazionali, composto da ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des Hommes, Vis e WWF, riunirà giovedì a Roma un  gruppo di esperti di aiuti allo sviluppo provenienti da paesi del Nord e del Sud del mondo, allo scopo di contribuire al dibattito sull’efficacia degli aiuti con una prospettiva che unisca paesi donatori e paesi partner, nella conferenza internazionale dal titolo “Aid effectiveness: Perspectives from the South and the North”.
 
«La Dichiarazione di Parigi sull’efficacia degli aiuti approvata nel 2005» dichiara Maria Egizia Petroccione, Portavoce del CINI, «ha rappresentato un importante passo avanti della comunità internazionale verso il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Tre anni dopo, nel 2008, la Terza Conferenza di Alto Livello sull’Efficacia degli Aiuti svoltasi ad Accra e il processo di revisione della Dichiarazione di Parigi, hanno evidenziato gli scarsi risultati ottenuti finora. Il sistema di gestione dell’assistenza internazionale è divenuto infatti sempre più complesso e confuso e i Paesi donatori si sono dimostrati lenti a riformarsi».
 
«L’attuale sistema dell’aiuto allo sviluppo», prosegue Petroccione, «necessita di una riforma reale basata sui cinque principi enunciati nella Dichiarazione: titolarità del processo di sviluppo da parte dei paesi partner; allineamento alle priorità e strategie dei paesi partner; armonizzazione delle azioni dei donatori; gestione basata sui risultati; responsabilità reciproca. L’aiuto è uno strumento centrale per combattere la povertà, ma se pianificato o erogato nel modo sbagliato può avere effetti perversi. Troppo spesso l’aiuto è infatti accordato per promuovere gli interessi economici e commerciali dei Paesi donatori, imponendo ai Paesi partner condizioni dannose per il proprio sviluppo».
 
«La volontà e l’impegno politico», conclude Petroccione, «sono fondamentali per
assicurare una maggiore efficacia e trasparenza degli aiuti. Dopo i modesti risultati ottenuti e le scarse risorse finanziarie messe in campo, la cooperazione italiana ha puntato molto sull’efficacia, ma questa rappresenta comunque una sfida altrettanto difficile».
 
Durante la Conferenza, nella sezione prospettive dal Sud, verranno presentati casi studio dal Brasile, Etiopia, Indonesia, Kenya e Libano.
Nella sezione prospettive dal Nord verrà presentato il rapporto del CINI,  “Planning for good: Lessons learnt on aid effectiveness from 6 EU donors”, un’analisi comparativa dei piani per l’efficacia degli aiuti di Francia, Germania, Spagna, Svezia, Gran Bretagna e Unione Europea. Scopo del rapporto è evidenziare buone pratiche che possano influenzare positivamente il piano italiano per l’efficacia degli aiuti.

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