Cultura

Ong a Berlusconi: contro la fame bisogna far presto

Le ong al palazzo dei Congressi danno vita al Forum per la sovranità alimentare. E il presidente del comitato organizzatore, Sergio Marelli, dice "Bisogna far presto"

di Paolo Manzo

Le organizzazioni non governative che al palazzo dei Congressi danno vita in questi giorni al forum per la sovranità alimentare concordano ”con l’invito di Berlusconi a rispettare gli impegni assunti e a incrementare le risorse per i paesi poveri fino all’1% del Pil.

Ma bisogna fare presto, ogni giorno nel mondo -dice Sergio Marelli, presidente del comitato italiano organizzatore del Forum- 24 mila persone muoiono di fame e di fronte a queste cifre non è più possibile prendere in giro i poveri del mondo: alle parole devono seguire i fatti”.

In particolare, per Marelli è ”assolutamente insufficiente sostenere il ricorso al solidarismo spontaneistico dei privati. E’ infatti dovere morale dei governi stanziare le risorse sufficienti ed è assurdo che i soldi raccolti con le tasse vengano destinati alle spese per gli armamenti per poi chiedere ai cittadini un impegno per far fronte alla povertà del mondo”.

I popoli, sottolinea il presidente del comitato italiano organizzatore del Forum, ”non sono delle imprese. Accanto all’efficienza c’è bisogno di solidarietà, che non può più essere relegata ai soli privati cittadini ma deve diventare un dovere etico per i governi dei Paesi ricchi”.

Quanto all’informatizzazione delle amministrazioni statali dei Paesi in via di sviluppo, a giudizio di Marelli ”forse di fronte al flagello della fame, delle guerre e dei conflitti armati non è questa la priorita’ da ricordare all’Aiuto pubblico allo sviluppo”.

Presente al controvertice di Roma anche i rappresentanti di ‘Via Campesina’. Uno degli esponenti, Rafael Alegria, ha sottolineato che ”l’unica strada per garantire un futuro alle agricolture locali è la protezione dei mercati.

In centro America siamo invasi dai prodotti provenienti dagli Stati Uniti, che in molti casi costano meno dei nostri: per fare un esempio, 100 chilogrammi di mais prodotti in Honduras costano 16 dollari, ma il mais che proviene dagli Usa viene venduto a 10 dollari.

Non crediamo che il libero mercato così come concepito oggi possa contribuire a sconfiggere la fame nel mondo. Ecco perché la riunione della Fao e il Forum per la sovranità alimentare sono importanti. Con le politiche agricole e liberali, la distruzione del mondo contadino è imminente”.

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