Cultura
Ondata di profughi afghani, 100 morti per il freddo
Lo denuncia un comunicato dell'Onu che lancia l'allarme sul pericolo carestia che ha colpito il Paese
di Paola Mattei
Oltre 100 persone morte in una notte per il gelo: sono sfollati fuggiti dalla carestia e dalla guerra e che fanno parte delle decine di migliaia di persone che negli ultimi mesi hanno cercato rifugio nei campi profughi allestiti in Afghanistan o che sono scappati verso il Pakistan. Il freddo ha colpito soprattutto donne e bambini.
“Le temperature a Herat sono scese lunedì notte sotto i meno 25 gradi”, si legge in un comunicato diffuso dalle Nazioni Unite e ripreso dall’agenzia Reuters. Herat è il capoluogo della provincia dell’Afghanistan occidentale dove si è concentrato il maggior numero di persone sfollate.
Alle porte della città ci sono 80.000 persone distribuite in sei campi profughi. Cinque sono già pieni e dalla metà del mese scorso arrivano quasi quotidianamente tra le 300 e le 500 persone.
Il documento dell’Onu spiega che “la carestia che ha colpito l’Afghanistan ha messo in pericolo la vita di circa 300.000 famiglie (50.000 persone) nella regione occidentale. L’area colpita si sta ora allargando e ci sono arrivate notizie di sfollati che si stanno movendo verso altre zone dell’Afghanistan occidentale alla ricerca di aiuto”.
Secondo I dati diffusi dall’ufficio dell’Onu per l’Afghanistan, dalla metà dello scorso anno oltre 500.000 persone hanno lasciato le proprie abitazioni per spostarsi in altre aree del Paese. Ma oltre 100.000 negli ultimi quattro mesi si sono dirette nel vicino Pakistan in cerca di aiuto mettendo a dura prova le risorse dei centri di accoglienza dell’Onu.
Le condizioni nei campi profughi, visti i pochi aiuti internazionali, sono misere.
Questo mese è stato lanciato un appello per 3.5 milioni di dollari (pari a poco più di 7 miliardi di lire). Sono stati raccolti solo 200.000, circa 400 milioni di lire. Mancano lenzuola, coperte, tende e altri generi di soccorso.
E un allarme viene lanciato anche dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite che da Kabul ha fatto sapere oggi di aver quasi finito le scorte di cibo. Servono altre 117.000 tonnellate di cibo, pari a circa 87 milioni di dollari (oltre 180 miliardi di lire) per nutrire quasi due milioni e mezzo di persone
Secondo le previsioni dell’ufficio Onu per l’Afghanistan il movimento degli sfollati proseguirà ancora per parecchi mesi, all’interno del Paese e anche verso l’esterno
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