Cultura

Oncologia. Continua il nostro sondaggio. Se il bilancio lega le mani al medico

Il viaggio di Vita nella sanità italiana arriva tra gli operatori sanitari delle Marche.

di Ida Cappiello

Mentre il governo lancia l?allarme sulla lievitazione incontrollata della spesa farmaceutica, la ricerca contro il cancro fa intravedere nuove possibilità di cura, che accendono tante speranze, ma si scontrano con quella che viene definita ?razionalità economica?, ovvero l?insinuarsi di una logica di business nelle strutture sanitarie.
È con questo dilemma in mente che Vita ha ripreso il viaggio nella sanità delle Regioni italiane, cominciato l?anno scorso con il focus su associazioni, medici e dirigenti sanitari di Lombardia ed Emilia Romagna, interrogando questa volta medici, manager e associazioni territoriali delle Marche, in collaborazione con lo staff di Vita Consulting. Sono stati intervistati (attraverso un questionario) 25 oncologi, 15 direttori di Asl e aziende ospedaliere, 25 associazioni attive nella tutela sanitaria: a tema, il rapporto con i pazienti nell?affrontare patologie così devastanti e il modo di affrontare la conflittualità che emerge tra vincoli di bilancio e innovazione terapeutica.
Le associazioni marchigiane giudicano nel complesso soddisfacente (67%) il livello di informazione e di trasparenza offerto da medici e personale sanitario ai malati di tumore e ai loro familiari, mentre sono più critiche sulle scelte economiche (il 67% è insoddisfatto). Di fronte all?emergere di vincoli di bilancio sempre più stringenti, la richiesta della società civile riguarda un coinvolgimento sistematico nel processo decisionale in campo terapeutico, per consentire una valutazione sociale, e non solo tecnica, delle alternative in campo.
Un ?conflitto di interessi? espresso anche dagli oncologi, soddisfatti al 93% del rapporto con i pazienti sul piano informativo, insoddisfatti al 73% della libertà di scelta delle migliori cure a fronte di vincoli finanziari. «Rispetto alla estrema libertà di qualche anno fa, c?è stata una sensibile restrizione: ci viene richiesta l?ottimizzazione dell?utilizzo delle risorse economiche che sono, a mio modo di vedere, insufficienti come dotazione generale del Servizio sanitario nazionale italiano», afferma Pietro Leoni, direttore della Clinica di Ematologia dell?ospedale di Ancona.
Diverso il punto di vista dei manager del sistema sanitario, in maggioranza convinti che la razionalità economica possa coesistere con l?eccellenza terapeutica. Il problema, affermano, è quello di liberare risorse oggi ?bloccate? da un?organizzazione complessiva poco efficiente, frutto anche della resistenza al cambiamento di tanti professionisti.
Il concetto chiave sottolineato da molti, in realtà, è l?appropriatezza della cura, ovvero l?equilibrio tra risorse disponibili e reale efficacia terapeutica, da cercare al di là del sensazionalismo che a volte accompagna le novità.

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