Sostenibilità

Oms: presto per abbassare la guardia

Bilancio

di Redazione

Ottomilacinquecento casi, 72 vittime. Meno casi in Nordamerica, mentre si manifesta un nuovo focolaio in GiapponeAl 18 maggio, secondo l’Oms, i casi al mondo di A (H1N1) sono circa 8.500; 72 le vittime, tra le quali il vicepreside di una scuola a New York. Guarito il primo caso di A (H1N1) in Cina. Esperti Usa parlano di 100mila infetti, ma il virus è paragonabile a una “comune influenza”. Il Paese più colpito è l’America con 4.298 persone infettate dal virus e quattro morti. È intanto salito a 66 in Messico il numero dei morti per la nuova influenza, mentre il numero totale delle infezioni è di 2.895.
Le autorità sanitarie, in ogni caso, hanno sottolineato che il numero di nuovi casi è in calo, mentre il ministro della Sanità, José Angel Cordova Villalobos ha annunciato che riapriranno le scuole che sono state chiuse in 8 dei 32 Stati messicani.
E sono 100 i casi registrati in Spagna, 71 in Gran Bretagna, 1 in Argentina, 1 in Australia, 1 in Austria, 1 in Belgio, 8 in Brasile, 4 in Cina, 10 in Colombia, 3 a Cuba, 1 in Danimarca, 4 a El Salvador, 2 in Finlandia, 14 in Francia, 12 in Germania, 3 in Guatemala, 1 in Irlanda, 7 in Israele, 9 in Italia, 4 in Giappone, 3 in Olanda, 7 in Nuova Zelanda, 2 in Norvegia, 40 a Panama, 1 in Polonia, 1 in Portogallo, 3 in Corea, 2 in Svezia, 1 in Svizzera, 2 in Thailandia.
A fronte di questi dati, «è troppo presto per abbassare la guardia», è il monito del direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, che considera l’influenza A (H1N1) «una crisi con possibili implicazioni mondiali». Secondo la Chan, i segnali che l’epidemia sta scemando nel suo epicentro in Nord America non significano che il peggio è passato. Infatti è di pochi giorni fa la notizia di nuovi casi in Giappone dove, a fronte di 93 contagi, sono stati chiusi scuole e asili. Il governo parla di contagio nelle prefetture occidentali di Hyogo e Osaka, dove più di mille fra scuole e asili sono stati chiusi per prevenire la pandemia.
In Cina, invece, le autorità confermano la completa guarigione del primo caso (su tre in totale) di influenza suina nel Paese: un uomo di 30 anni originario del Sichuan, colpito dalla malattia al rientro da un periodo di studi negli Usa. L’agenzia ufficiale Xinhua riferisce che sono state rilasciate le 282 persone messe in quarantena a Pechino e nella provincia del Sichuan; nessuna di loro ha sviluppato i sintomi dell’influenza.

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