H a suscitato grande scalpore il rifiuto della Santa Sede di firmare la mozione europea all’Onu sulla depenalizzazione dell’omosessualità. Eppure nessuno dei commentatori aveva avuto la possibilità di leggere il testo integrale del documento. Introvabile su internet fino al 3 dicembre. Ecco cosa dice esattamente il punto 6: «Condanniamo tutte le violazioni dei diritti umani basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere ovunque avvengano ed in particolare la loro penalizzazione attraverso la pena di morte, le esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, la pratica della tortura, altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti, l’arresto o la detenzione arbitrarie e la privazione dei diritti economici, sociali e culturali, compreso il diritto alla salute». La Santa Sede ha trovato “ambigui” alcuni passaggi della mozione. Secondo alcuni funzionari vaticani il linguaggio sui “diritti” sarebbe troppo indefinito e potrebbe essere forzato fino a contemplare un giorno, fra gli atti “discriminatori”, anche il rifiuto delle nozze gay. Onestamente, dopo attenta lettura del documento, sembra un processo alle intenzioni.
IL BUON SENSO DELL’ISLAM
Ammirevole lo spirito ecumenico di numerosi leader islamici dopo la pubblicazione della lettera-prefazione del Papa al libro di Marcello Pera Perché dobbiamo dirci cristiani . Benedetto XVI asseriva che «il dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile» mentre giudicava invece urgente un dialogo fra le culture. Un gruppo di intellettuali facenti capo alla Moschea di Roma, in una lettera al Corsera il 6 dicembre, ha confessato di essere rimasto inizialmente «perplesso». Ma di aver poi trovato fruttuosa la riflessione provocata dal Papa. Due le conclusioni. Da una parte la giusta esigenza di una «maggiore concretezza» nel dialogo. Dall’altra non dimenticare che cristianesimo, ebraismo e islam condividono pur sempre la «fede nell’unico Dio» e le religioni «sono qualcosa di più che semplici ideologie o movimenti sociali».
ipse dixit
L’unione con Cristo dona una letizia che invano l’epicureo nella sua filosofia superficiale e il più acuto pensatore nelle più riposte profondità del sapere, tentarono di cogliere. Una letizia che innalza e più bella rende la vita. (da Il giovane Karl Marx, citato in A. Socci, Indagine su Gesù)
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