Welfare

Oltre il sovraffollamento

A oggi 67.074 detenuti: nel gennaio del 2007 erano 39mila. Parla Angiolo Marroni (Conferenza garanti dei detenuti)

di Redazione

I detenuti nelle carceri italiane sono 67.046, è record nella storia della Repubblica. Lo rende noto oggi (18 marzo ) l’associazione Ristretti Orizzonti, in base ai dati forniti dal ministero della Giustizia. Nello specifico, i detenuti in attesa di giudizio definitivo sono 29.986, mentre 35.069 sono i condannati, e gli internati sono 1.832. Gli stranieri rinchiusi in cella ammontano a 24.922 unità.

Soltanto un mese fa, i detenuti erano mille in meno (66.036 al 19 febbraio scorso). Negli ultimi 38 mesi, ossia dall’1 gennaio 2007, a pochi mesi dall’indulto, quando i rinchiusi in carcere erano 39.005, l’aumento delle presenze in cella è stato quindi di 28.045, pari a una media di 730 ogni mese. La crescita è stata costante. Rispetto ai posti “regolamentari” ci sono oggi 23mila detenuti in pù, con un tasso di affollamento del 153% a livello nazionale: il record negativo è in Emilia Romagna con il 192%, seguita dal Veneto e dalla Puglia (170%).

Il personale penitenziario resta carente: le piante organiche della polizia penitenziaria, stabilite con decreto ministeriale dell’8 febbraio 2001, prevedono 41.268 unità impiegate negli istituti di pena per adulti. Al 31 gennaio 2010 risultavano in forza nelle carceri 35.287 persone: mancano quindi 5.981 operatori di polizia, pari al 14% del totale. Inoltre, i maggiori “scoperti” nell’organico si registrano proprio nelle regioni a maggiore sovraffollamento della popolazione detenuta: in Liguria gli agenti il 32% in meno e i detenuti il 36% in più della norma; in Emilia Romagna gli agenti sono il 23% in meno e i detenuti il 92% in più. in Veneto rispettivamente -22% e + 70%. Al contrario, il Molise ha personale in eccesso del 36%, l’Umbria del 14%. Per il personale amministrativo e’ previsto un organico di 9.486 unità: al 31 gennaio 2010 i posti coperti risultavano 6.300, con una differenza di -3.186. Complessivamente nell’amministrazione penitenziaria il personale mancante è pari a 8.882 unita.

Il piano straordinario di edilizia penitenziaria (20mila nuovi posti per detenuti entro il 2010) presenta “alcune incongruenze”. Secondo Ristretti Orizzonti, infatti, a fine 2010 i detenuti saranno 24mila in più rispetto ad oggi e “praticamente l’intero piano, dopo che si saranno spesi 1 miliardo e mezzo di euro, risulterà vanificato”. Il progetto prevede anche 2mila nuove assunzioni di personale, “ma questo basterà a malapena a compensare la fuoriuscita di personale per pensionamento”. Bocciata anche la costruzioni di nuovi padiglioni in istituti già esistenti: “Significherà sottrarre spazi alle attività lavorative, culturali, sportive: in definitiva ridurrà ai minimi termini gli aspetti ‘trattamentali’ della pena che già oggi, nella maggior parte delle carceri, si risolve nel trascorrere 20-22 ore al giorno in cella”.

Le prime reazioni
“I dati diffusi sul numero record di detenuti nelle carceri italiane conferma, come e’ ovvio che fosse, che non basta far scomparire questo problema dalle prima pagine dei giornali e dai telegiornali per risolvere quella che e’ ormai un’emergenza sociale. Tutto questo e’ il frutto di una politica repressiva che tende a punire con il carcere ogni comportamento contrario alla legge”. Lo dichiara in una nota il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, vice coordinatore della Conferenza Nazionale dei garanti dei detenuti.

“Purtroppo – ha aggiunto – non e’ un caso che si moltiplichino gli atti di autolesionismo dei detenuti e gli appelli al Ministro della Giustizia Alfano da parte di agenti, volontari ed altre componenti del pianeta carcere. In queste condizioni e’ evidente il fallimento del ‘Piano Carceri’. Oggi la soluzione di questa emergenza passa dall’abolizione delle leggi che producono carcere, dal rilancio delle misure alternative e dalla riforma del codice penale, con il ricorso al carcere per i reati piu’ gravi e pene alternative per le categorie disagiate. Un meccanismo che ridurrebbe i detenuti senza danno per la sicurezza dei cittadini”.

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