Non profit

Oltre il sostegno c’è il nulla

A livello nazionale c'é un rapporto di un docente specializzato ogni due alunni diversamente abili.

di Tilo Nocera

Mia figlia portatrice di handicap grave frequenta la scuola media. Dall?inizio dell?anno sono nati dei problemi per l?inserimento e la riduzione delle ore di sostegno. La bambina, dopo le ore con l?insegnante di sostegno, viene parcheggiata vicino alla bidella, i docenti non fanno più di tanto per favorirne l?entrata in classe e la preside non è in grado di gestire la situazione. Ho scritto al C.S.A., mi ha risposto che hanno dovuto rispettare i parametri numerici d?organico. La preside mi ha invitato a far pressione sull?assessore comunale. Sono stanco di questa situazione e disposto a tutto pur di risolvere questa vicenda. Quale percorso devo seguire, a chi devo scrivere?

Nicolino Z. (email)

La riduzione del numero di ore di sostegno nell?attuale anno scolastico è stata una scelta adottata in tutte le regioni italiane su indicazione del ministero dell?Istruzione. Ciò perché era eccessivo il numero degli alunni con disabilità che aveva un rapporto di un insegnante per un alunno e inoltre perché il governo vuole risparmiare anche su questo. Ciò però non ha impedito che la media nazionale sia di un insegnante ogni due alunni con disabilità, che è un rapporto accettabile, in linea di continuità con i rapporti degli anni scorsi, determinati anche dai governi precedenti.
A causa di ciò, però, i docenti curricolari, che avevano normalmente delegato al solo insegnante per il sostegno la didattica degli alunni con disabilità, con buona pace del principio di integrazione, adesso si trovano in difficoltà. La conseguenza è che, qualunque sia il numero di alunni nelle singole classi, in mancanza della ?copertura per tutte le ore? dell?insegnante per il sostegno, l?alunno, in assenza dell?insegnante specializzato, viene abbandonato a se stesso e viene mandato illegalmente fuori della classe.
È questo un fatto gravissimo, che i dirigenti scolastici non debbono consentire, pena la denuncia all?autorità giudiziaria per omissione di atti d?ufficio. L?alunno con disabilità è della classe e quindi di tutti i docenti curricolari. Per questo la classe con la presenza di un alunno con disabilità non può avere più di 25 alunni e quella con la presenza di due alunni con disabilità non può averne più di 20(decreto ministeriale n. 141/99).
Per soccorrere i docenti curricolari, spesso digiuni di informazioni e formazione sulle problematiche dell?integrazione, il ministero ha emanato due circolari sulla formazione di tali docenti, la nota protocollo n. 4088/02 e la circolare ministeriale n. 78/2003. Occorre quindi chiedere che siano svolti brevi corsi di formazione-informazione per tali docenti, anche con la collaborazione degli esperti delle singole associazioni.
Comunque l?alunno con disabilità deve stare in classe e, anche quando l?insegnante specializzato è assente, gli insegnanti curricolari debbono occuparsi didatticamente di lui.
Per questi motivi la Fish , Federazione italiana per il superamento dell?handicap, ha ripetutamente richiesto al ministero che l?emanando decreto delegato sulla formazione iniziale dei docenti, previsto dalla legge n. 53/03, legge di riforma della scuola, preveda obbligatoriamente un certo numero di semestralità rivolte a tutti gli studenti, concernente espressamente le problematiche dell?integrazione scolastica.
Il ministero deve assumersi le proprie responsabilità: o garantisce la scolarizzazione efficace degli alunni con disabilità, con tutti gli insegnanti che collaborano, oppure subirà sempre più frequentemente le sentenze che i genitori, disperati, stanno ottenendo ai sensi dell?art. 700 del codice di procedura civile, con provvedimenti urgenti che aumentano, raddoppiandole talora, le scarse ore di sostegno assegnate .

Il punto
La riduzione del numero di ore di sostegno ha portato, a livello nazionale, ad avere un docente specializzato ogni due alunni portatori di handicap: una rapporto accettabile. Gli insegnanti curriculari, però, devono garantire l?integrazione dell?alunno disabile nelle singole classi. Ai professori però servono corsi di formazione.

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