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Oltre il commercio arriva la “e-firma”

Entra in vigore la firma elettronica per l'e-commerce.

di Redazione

I paesi membri dell’Ue avranno a disposizione poco più di un anno e mezzo per adeguarsi alla direttiva sulle firme elettroniche. È stata infatti pubblicata sulla Guce, la Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, il 19 gennaio la direttiva che era stata approvata il 30 novembre ’99 dal Consiglio Telecomunicazioni che istituisce un quadro comunitario per la firma elettronica. La direttiva è entrata immediatamente in vigore e per la sua applicazione c’è tempo fino al 19 luglio del 2001. Con questa deliberazione si completa il percorso iniziato nel 1997 quando la Commissione presentò un primo studio sulla sicurezza e l’affidabilità della cosiddetta “e-firma”. Il testo entrato in vigore prevede margini di utilizzo più ampi per l’impiego della firma elettronica, non limitata solo all’acquisto di beni e servizi, ma utilizzabile anche nella sottoscrizione di documenti pubblici e petizioni. Anche se la regolamentazione di questo settore è dettato soprattutto dall’ampliarsi di esigenze commerciali, la firma elettronica potrà garantire ai cittadini una serie di vantaggi come l’ottenimento di servizi a distanza dalle amministrazioni pubbliche. In base alle nuove norme la firma elettronica varrà esattamente quanto quella apposta sulla carta e potrà essere utilizzata in un’aula di tribunale. Nella direttiva sono contenute anche tutta una serie di regole per poter garantire la privacy degli utilizzatori della e-firma e una serie di requisiti che devono possedere i fornitori di servizi. Inoltre viene prevista la costituzione di un comitato europeo che sorveglierà la corretta applicazione delle norme.

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