Volontariato

Oltre 5mila gli sfollati, allestite nuove tendopoli

In aumento anche gli alberghi disponibili ad ospitare la popolazione delle zone colpite.

di Carmen Morrone

Sono quasi 5mila gli sfollati dopo le nuove scosse di oggi, mentre sono salite a 15 le vittime, e per questo entro la serata saranno allestiti 4 mila nuovi posti per gli sfollati.

La Protezione civile sta lavorando per rafforzare (con un migliaio di posti) le strutture già esistenti, mentre grazie all’aiuto di altre regioni saranno attrezzati 5 nuovi campi di accoglienza con 1.250 posti. In partenza la colonna mobile della Regione Abruzzo per allestire una tendopoli, nel Comune di Cavezzo (Modena) in grado di ospitare circa 300 persone.

In aumento anche gli alberghi disponibili ad ospitare la popolazione delle zone colpite.

A Crevalcore due treni speciali con cuccette e posti letto accoglieranno circa 450 sfollati.

Per fronteggiare l’emergenza  terremoto «sono in arrivo altri rinforzi dei Vigili del Fuoco dal Nord Italia. Circa 220 uomini in tutto, tra cui squadre specializzate per la ricerca di persone sotto le macerie». Lo dice all’Adnkronos Luca Cari, capo ufficio stampa dei Vigili del Fuoco, spiegando che le unità specializzate «si uniscono agli 850 Vigili del Fuoco già al lavoro nelle zone colpite dal sisma in Emilia Romagna. «Le situazioni più critiche -rimarca- si registrano a Mirandola e Medolla», quest’ultima a causa del crollo del capannone dell’Emotronic, azienda del biomedicale che ha sede in via Statale.  

Il Soccorso alpino e speleologico nazionale ha inviato in supporto alle squadre locali, già impegnate in aiuto della popolazione, due unità cinofile da maceria. Flash, della II Delegazione Dolomiti Bellunesi, e Jack, della I Delegazione Friuli Venezia Giulia, guidati dai loro conduttori hanno già raggiunto le zone di Cavezzo e Mirandola, nel modenese, e sono a disposizione delle autorità competenti. Sul posto anche il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino bellunese.

La violenta scossa di terremoto che si è abbattutta oggi alle 9 sull’Emilia «non è stata una scossa di assestamento, ma un nuovo terremoto», indipendente cioè da quello altrettanto violento che si è verificato il 20 maggio sempre in Emilia. È quanto ha precisato il capo della protezione civile Franco Gabrielli, nel corso del summit sull’emergenza sisma appena conclusosi nel centro provinciale della protezione civile di Modena, a Marzaglia.      


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