Mondo

Olocausto: un racconto interattivo per non dimenticare

Nel settantesimo anniversario dalla liberazione di Auschwitz, l’organizzazione britannica, Holocaust Educational Trust, ha sviluppato un’app gratuita, che offre 70 prospettive diverse sull’Olocausto, da parte di persone che l’hanno vissuto

di Redazione

La tecnologia attraversa i cancelli di Auschwitz in punta di piedi, per aiutare a capire cosa è successo oltre quelle mura, mantenere viva la memoria e fare di tutto perché quelle atrocità non si ripetano.

70 anni dopo la liberazione del campo di concentramento, l’ organizzazione britannica, Holocaust Educational Trust, ha sviluppato 70 Voices: Victims, Perpetrators and Bystanders, un’app gratuita per Android e iOS, che offre 70 prospettive diverse sull’Olocausto, da parte di persone, che l’hanno vissuto. L’app consiste nella pubblicazione giornaliera di una testimonianza, per i prossimi 70 giorni. “In questo importantissimo anniversario, vogliamo dare la possibilità a quante più persone possibili, di imparare qualcosa di nuovo sull’Olocausto.” Ha spiegato Karen Pollock, direttore del Trust. E secondo Alex Maws, responsabile del dipartimento educazione dell’organizzazione, la scelta di sviluppare un app, è volta a rendere il coinvolgimento delle persone nella commemorazione più attivo.

“In un mondo fatto di Candy Crush e selfie, la tecnologia mobile, può sembrare a molti, piuttosto frivola, non una piattaforma in grado di coinvolgere le persone e sensibilizzarli a temi seri come questo.” Racconta Maws. “Non condivido quest’idea. Penso invece che dobbiamo comunicare con le persone, usando qualsiasi media e qualsiasi strumento preferiscano, in qualsiasi posto queste si trovino. Che ci piaccia o meno, lo spazio dove troviamo la maggior parte di persone, oggi, è sui loro telefoni e sui loro tablet.”

70 Voices non è il primo esperimento in questo senso. Nel 2011, Charitable trust Shadows of Shoah aveva lanciato con un’app un progetto di raccolta e condivisione delle testimonianze dei sopravvissuti, mentre nel 2013 , la casa di produzione White Mouse Publishing, aveva trasformato il diario di un’altra vittima, Helga Deen, in un fumetto interattivo.

Nel 2013, invece la Penguin e la società di software, Beyond the Story, aveva realizzato una versione interattiva per iPad del Diario di Anna Frank.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.