Non profit
Olivero: «Se non pagano i ricchi, chi paga?»
Si è aperta oggi l'assemblea nazionale delle Acli
di Redazione
“Chi ha più vantaggi contribuisca di più nel momento della crisi e dei sacrifici”. L’ha detto il presidente della Acli Andrea Olivero, nel suo discorso introduttivo all’assemblea nazionale dei lavoratori cattolici che si è aperta oggi a Roma. Il presidente, parlando della manovra economica si è anche chiesto “Se non saranno i ricchi chi pagherà?” invitando a cercare di “salvare almeno la proporzionalità dei pesi” e criticando l’operato dell’esecutivo definito “frutto dell’improvvisazione”.
E la ricetta potrebbe essere secondo il presidente proprio una reintroduzione del contributo di solidarietà, abolito nella riunione di lunedì. “Si ripristini per tutti il contributo di solidarieta’, si abbia il coraggio di inserire una patrimoniale sui grandi beni immobiliari del Paese affinche’ anche gli evasori abbiano a pagare, almeno in parte e si dia subito avvio alle riforme da tempo prospettate, del welfare, del mercato del lavoro e del fisco”.
Critiche quelle delle Acli, ma anche proposte che secondo Olivero dovrebbe uscire da ogni logica di semplice emergenza. Interventi per riformare il mercato del lavoro e il sistema previdenziale, cercando di favorire i giovani e le donne. “La priorità- spiega il presidente della Acli, è priorita’ oggi di intervenire subito con misure specifiche per rimuovere gli ostacoli che hanno generato un profondo e crescente divario di diritti e di tutele nel mercato del lavoro”. Olivero invoca anche una riforma dello Statuto dei lavoratori che dovrebbe unire diritti fondamentali per tutti i lavoratori assicurando però competitività e flessibilità.
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