Economia
Olivero: «L’incontro fra profit e non profit è una scelta strategica per il Paese»
Il viceministro dell’agricoltura lo ha detto oggi in occasione dell’assegnazione del premio “Coltiva l’idea giusta” promosso da Make a Change in collaborazione con Ubi Banca. Ad aggiudicarselo i progetti Vale la pena e Spiru Farm
di Redazione
«L’incontro fra profit e non profit è una scelta strategica per il Paese». A dirlo è stato questa mattina il viceministro all’Agricoltura Andrea Olivero in occasione della designazione del vincitore della V edizione de “Il più bel lavoro del mondo”, la call ideata da Make a Change che quest’anno ha avuto il supporto di Ubi Banca e sotto il claim “Coltiva l’idea giusta” è stata dedicata alle start up in agricoltura sociale (lo scorso agosto il Parlamento ha licenziato la legge nazionale, grazie anche al forte impulso dato proprio da Olivero).
«Iniziative come questa sono preziosissime perché hanno il pregio di attivare percorsi imprenditoriali che coniugano la capacità di fare economia con quella di disegnare modelli di welfare innovative e di creare nuova e buona occupazione», ha continuato il viceministro. Che poi ha aggiunto forse pensando anche ai troppi stop and go in cui sta inciampando l’iter della riforma del Terzo settore e dell’impresa sociale: «Dobbiamo tutti fare uno sforzo comunicativo per spiegare che le contaminazioni fra profit e non profit sono una leva di sviluppo strategica, questo perché sono ancora in tanti quelli coloro i quali considerano questi processi contaminazioni pericolose. Io dico che non bisogna avere paura di chi facendo buona impresa, quindi capace di fare profitto e di durare nel tempo dimostra di avere un impatto sociale sul suo territorio. Io sono convinto che se un’impresa, e in questo momento penso a quelle agricole, si concepisce dentro una rete di comunità anche a livello di produzione di servizi di welfare, sarà la comunità stessa a ricambiare il sostegno in caso di difficoltà».
Fra i 5 progetti entrati nella short-list sui 178 presentati, questa mattina la giuria presieduta dal consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah (questi gli altri membri: Federico Versace-head of Sustainability CNH Industrial; Serena Porcari-consigliere delegato di Fondazione Dynamo; Giovanni Cobolli Gigli-presidente di Federdistribuzione); Domenico Brisigotti-ceo di Coop Italian Food di Coop Italia e Camilla Lunelli-responsabile comunicazione e relazioni esterne Ferrari F.lli Lunelli spa) d’accordo con Make a Change ha deciso di premiare due iniziative: Spiru Farm e Vale la Pena.
Entrambi i progetti quindi potranno contare sui supporti previsti per il vincitore. Ovvero:
- Finanziamento a tasso 0% della linea Farm & Food per imprese profit oppure di UBI Comunità per soggetti non profit (fino a 50.000 Euro, durata massima 60 mesi con preammortamento facoltativo fino a 36 mesi)
- Conti corrente Click & Go oppure Non profit Online con 36 mesi di canone gratuito
- Servizio “UBI World” a supporto del processo di internazionalizzazione
- Servizio di Corporate Advisory a supporto della realizzazione del business plan prospettico e per la realizzazione di benchmarking settoriale
- Servizio a supporto della misurazione dell’ impatto sociale del progetto vincitore tramite lo strumento SROI (Social Return of Investment)
- Incubazione, arco 6 mesi, presso Make a Cube a titolo gratuito (valore 20.000 euro)
I DUE VINCITORI:
VALE LA PENA (Lazio)
Vale la Pena,ha l’obiettivo di realizzare un’azienda agricola sociale multifunzionale con malteria e birrificio, con annesso locale di mescita e ristorazione. La prospettiva è quella dell’inclusione sociale e professionale di detenuti, in un’ottica di replicabilità. Le statistiche, in base alle quali emerge che i detenuti coinvolti in progetti professionali riportano un rischio di recidiva estremamente ridotto rispetto a quelli che non vengono coinvolti in questo genere di progetti, testimoniano il valore sociale di un’iniziativa di questo genere. Il prodotto che verrà realizzato sarà di carattere artigianale e di altissima qualità, anche grazie a una serie di partnership strategiche attivate ad hoc. Tra queste, figurano quella con Unionbirrai e Slow Food.
SPIRU FARM (Lombardia)
Il progetto ha come obiettivo la produzione di spirulina, un’alga marina che presenta eccellenti proprietà integrative proteiche naturali. Il prodotto è di grande interesse per l’intero settore dell’alimentare vegetariano e vegano, che sta conoscendo interessanti margini di crescita in questi ultimi anni, a fronte di una sempre maggiore sensibilità da parte dei consumatori in ordine ai temi eticied ecologici. Il progetto SpiruFarm si avvale di un impianto innovativo che si basa su un concetto di economia circolare sfruttando gli output termici dell’impianto di biogas presente in azienda: da energia normalmente inutilizzata, tali output diventano vantaggio competitivo e risorsa a costo zero per la produzione dell’alga.
E’ interessante notare come le aziende che oggi producono Spirulina in Italia sono molto poche: delle 3 attualmente esistenti con un mercato nazionale solo una è Bio. Le altre, inoltre, hanno intrapreso una strategia di marketing improntata sulla distribuzione di prodotti puramente nutraceutici, con un più alto valore di mercato, ma che vengono identificate dal consumatore quasi come un farmaco e lo allontanano dalla percezione della Spirulina come prodotto naturale e prodotto agricolo alimentare, che offre una naturale percezione di consumo quotidiano ad un più ampio pubblico.
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