Sostenibilità
Olio di palma? In Indonesia lo sostituiscono con una spremuta di insetti
Una start up indonesiana di Malang, Biteback Insect Oil, ha sviluppato un processo industriale innovativo capace di produrre olio da cucina dalla spremitura di coleotteri. Il risultato sono prezzi più accessibili e un freno alla produzione eccessiva di olio di palma
L'olio di palma, e il relativo disboscamento che causa la sua produzione, è diventato un campo di battaglia globale che vede schierarsi le lobbies dei produttori e i colossi dell'alimentare (tra cui l'italiana Ferrero). Una guerra combattuta a colpi di spot e dossier più o meno scientifici.
Lo spot di Ferrero che difende l'utilizzo dell'olio di palma nei propri prodotti
Nel bel mezzo di questa tenzone però tre giovani indonesiani sembrano aver trovato la soluzione. A doverla descrivere in parole semplici il risultato non è dei più invitanti, la risposta infatti sarebbe una spremuta di insetti.
In realtà Mush'ab e Nursantio (fondatore e Ceo), M Ifdhol Syawkoni (Co-fondatore e CTO), Hasan A Aziz (Product design) hanno dato vita alla Biteback Insect Oil, una stratup specializzata in bioraffineria che ha inventato un processo per produrre olio da cucina partendo dagli insetti edibili.
Come spiega Nursantio «Nell’immaginario comune l’insetto è nocivo. Che sia perché punge le persone o perché attacca i raccolti per le persone in tutto il mondo la presneza degli insetti è vista come uno svantaggio, un disvalore. La nostra sfida è cambiare questa percezione e divulgare una visione dell’insetto come risorsa alimentare, nutriente e sostenibile. Biteback è tutto qui. Invece di farci mordere dagli insetti insomma dovremmo cominciare a morderli»
Invece di farci mordere dagli insetti dovremmo cominciare a morderli
Mush’ab e Nursantio
In effetti, come sottolinea l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel mondo sono circa 2 miliardi le persone che hanno gli inestti come parte fondamentale della propria dieta. «Gli studi dimostrano che», sottolinea Nursantio, «gli insetti edibili sono altamente nutrienti, con acidi alti, grassi essenziali, proteine, sali minerali e altri composti biochimici di grande valore» e per questo, «rappresentano una risorsa agroindustriale alternativa degna di nota».
Ma la vera innovazione di Biteback Insect Oil è un'altra e si chiama Brio Insect Oil. «Il nostro obbiettivo sin dall’inizio era quello di trovare un sostituto dell’olio di palma, che è l’olio vegetale più venduto a livello internazionale e il responsabile di una massiccia deforestazione nel su est asiatico, in particolar modo qui da noi in Indonesia», racconta il Ceo.
«Così abbiamo creato la risposta: fare l’olio con gli insetti. Il nostro olio ha più resa per ettaro di quello di palma, richiede meno risorse (energia, fertilizzanti, pesticidi), e non produce gas serra. In più, visto che deriva dagli insetti, ha più vitamine e minerali praticamente inesistenti negli oli vegetali. È quindi perfetto come olio da cucina e dal costo inferiore rispetto al segmento di mercato. Avrà poi, man mano che andremo avanti con la ricerca, uno sviluppo per applicazioni più ampie, come ingrediente per conservanti, cosmetici e biocarburanti».
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