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Olimpiadi: visitatori cattolici potranno pregare in due chiese di Pechino
I visitatori cattolici potranno pregare in due chiese di Pechino e nel Villaggio olimpico uno spazio per la preghiera sarà riservato ai seguaci di tutte le religioni.
La Cina apre ai cattolici durante le Olimpiadi. A partire da domenica 27 luglio e fino alla fine di settembre, messe in italiano, spagnolo, francese e tedesco verranno celebrate in due Chiese di Pechino da sacerdoti
stranieri. Le Messe, precisano fonti cattoliche sentite da “Il messaggero”, si svolgeranno nella Cattedrale di Dongtan su viale Wangfujin, nel centro di Pechino, e in quella di Bei Tan, tutte le domeniche fino alla chiusura dellle Paralimpiadi, il 20 settembre.
A promuovere l’iniziativa sarebbe stato fra gli altri il vescovo di Pechino Li Shan, nominato dal governo cinese ma riconosciuto anche dalla Santa Sede. La concessione di due delle principali Chiese della capitale a sacerdoti che fanno capo direttamente alla Santa Sede viene considerata come un gesto che rinforza il clima di distensione tra il Vaticano e la Cina sancito dal concerto tenuto in maggio in Vaticano dall’ Orchestra Filarmonica di Pechino.
Fino ad oggi Messe per le comunità straniere a Pechino si sono infatti tenute nelle Ambasciate dei Paesi cattolici. Uno spazio riservato ai seguaci di tutte le religioni per praticare la loro fede nel corso dei Giochi di Pechino è stato istituito all’ interno del Villaggio Olimpico.
La Cina ed il Vaticano non hanno relazioni diplomatiche dal 1951 ed il Nunzio Apostolico (l’ambasciatore della Santa Sede) in Cina risiede a Taiwan, l’isola di fatto indipendente rivendicata da Pechino. Secondo le stime, dei 13 milioni di cattolici in Cina, circa 5 milioni appartengono alla chiesa ufficiale sostenuta dal governo e 8 alla chiesa sotterranea’.
Fra i mediatori tra la Santa Sede e Pechino c’è il premier laburista australiano Kevin Rudd. Lo stesso Rudd, che è cristiano anglicano, ha confidato a Benedetto XVI in visita a Sydney la settimana scorsa per la Giornata mondiale della gioventu’, di essersi lamentato con i leader di Pechino della persecuzione religiosa dei cattolici in Cina. A quanto riferisce oggi il quotidiano The Australian, nel colloquio con il pontefice, Rudd lo ha informato del suo intervento a favore dei cattolici in Cina, quando ha incontrato privatamente il presidente cinese Hu Jintao e il premier Wen Jiabao, durante la sua recente visita di quattro giorni a Pechino.
Il premier austrailiano è particolarmente interessato a promuovere legami religiosi fra le chiese cristiane, il suo governo e le altre fedi praticate nella regione, specialmente quella islamica. Ha gia’ ottenuto l’impegno dell’Indonesia, la nazione islamica piu’ popolosa al mondo, a partecipare ad un incontro sul dialogo interreligioso in dicembre.
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