Non profit
Oligarca e filantropo, la svolta russa
Per la prima volta un super-ricco della ex Urss, il re del nickel Vladimir Potanin, si unisce alla schiera di filantropi capeggiati da Warren Buffett firmando il Giving Pledge, l'impegno a donare metà del proprio patrimonio. Ecco come è andata
Che Warren Buffett fosse un vincente, nessuno l’ha mai messo in dubbio. Ma sicuramente neppure lui si aspettava di mettere a segno così presto un colpo di questa portata: il miliardario americano ha infatti convinto un oligarca russo, Vladimir Potanin, a firmare il suo Giving Pledge, l’impegno cioè dei super-ricchi mondiali a devolvere in beneficenza metà del proprio patrimonio. Finora a sottoscrivere il Pledge erano stati soprattutto americani: su 105 aderenti, i primi 93 sono a stelle e strisce (tra i più noti figurano Michael Bloomberg, David Rockefeller, George Lucas, Mark Zuckerberg oltre al co-fondatore Bill Gates). Per questo la decisione di Potanin, 52 anni, quarto uomo più ricco di Russia con un patrimonio personale di oltre 14 miliardi di dollari, ha fatto tanto scalpore.
“Sono profondamente convinto che chi dispone di molti mezzi debba pensare al bene comune” ha scritto Potanin in una lettera indirizzata a Buffet. “Ma la mia decisione di aderire a questa iniziativa è anche un modo per evitare ai miei figli che l’estrema ricchezza li privi della motivazione necessaria per conquistare qualcosa nella vita. Spero inoltre”, ha concluso Potanin, “che il mio esempio faccia capire al mondo che la filantropia sta rinascendo in Russia, e ispiri i miei compatrioti e tutte le persone del mondo”.
La Russia è la patria di 96 miliardari, ma i filantropi sono pressoché inesistenti, anche perché – a differenza di quanto accade negli Stati Uniti – non esistono incentivi fiscali sulle donazioni al non profit. Vladimir Potanin, conosciuto anche come “il re del nickel” (controlla infatti la maggiore industria estrattiva del paese, la Norilsk Nickel), è di fatto un oligarca: presiede infatti la Interros, una delle principali società finanziarie russe, con interessi nel settore minerario, agricolo, bancario, dei mass media e del turismo. E' a capo inoltre del National Council on Corporate Governance, un gruppo di lavoro che promuove la responsabilità sociale d’impresa in Russia ed è un appassionato d’arte: figura infatti nel board della Fondazione Guggenheim e dell’ente gestore del museo Hermitage di San Pietroburgo.
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