Famiglia

Olanda-pedofilia: la reazione di ECPAT-Italia

La "normalizzazione" della pedofilia è una tendenza contro cui ECPAT combatte da molti anni, ed è inquietante vederla propugnata da una formazione politica europea

di Paolo Manzo

È di ieri la notizia della creazione, in Olanda, di un nuovo partito chiamato Nvd ( Carità, Libertà e Diversità), il primo al mondo dichiaratamente pedofilo. Così come riportato dalle principali fonti informative, il programma di questa formazione prevede, oltre all’abbassamento dell’età del consenso sessuale da 16 a 12 anni, con conseguente possibilità per i minori di partecipare a film pornografici e anche prostituirsi, la depenalizzazione del possesso di pornografia infantile (mantenendo il divieto di commerciarla) e il diritto alla nudità in pubblico. Inoltre propone che i film pornografici vengano liberamente trasmessi anche di giorno, tranne quelli violenti, da relegare alla notte, e che l’educazione sessuale diventi materia d’insegnamento scolastico anche per i bambini piu’ piccoli. Nelle proposte vi sono anche elementi non pedofili, come la legalizzazione di tutte le droghe, leggere e pesanti, l’ergastolo per gli omicidi recidivi, la legalizzazione del sesso con gli animali e la possibilità di viaggiare sempre gratis in treno per l’intera popolazione. ECPAT-Italia vuole esprimere la sua preoccupazione riguardo ad una simile formazione. Senza nulla togliere al suo diritto di esprimere la propria opinione, a cui noi stessi teniamo, appare evidente che, mascherato da volontà di combattere l’ipocrisia della società, l’Nvd proponga in realtà l’allargamento della propria area di impunità nello sfruttamento sessuale dei bambini. Le argomentazioni presentate sono le stesse che innumerevoli associazioni di pedofili usano da anni per giustificare agli occhi del mondo le loro attività a discapito dei minori. La “normalizzazione” della pedofilia è una tendenza contro cui ECPAT combatte da molti anni, ed è inquietante vederla propugnata da una vera e propria formazione politica. Che questo programma contenga anche proposte non pedofile sembra soltanto la ricerca di una legittimazione dello stesso. Ci appare pericoloso confondere il diritto alla libertà sessuale con questa iniziativa di “libera volpe in libero pollaio”, volta a far sembrare normale ciò che non lo è. I reati legati alla pedofilia sono riconosciuti globalmente come crimini contro l’umanità, il che non permette ad essi alcuna concessione: tra un pedofilo e un bambino la vittima è sempre è solo il secondo, non può esserci nessun vero rapporto paritario. La stessa liberalizzazione del materiale pedopornografico servirebbe, al limite, ad alimentare le fantasie dei pedofili, e senz’altro non tiene conto del fatto che dietro ogni foto o filmato di questo tipo c’è una vittima. Ricordiamo che l’età legale per il consenso, pur variando da Paese a Paese, è stabilita secondo criteri che tengono conto sia della cultura che della tradizione del diritto, nonché di considerazioni relative allo sviluppo psicofisico del/della bambino/a. L’abbassamento proposto è pretestuoso, di certo non mira a garantire ai bambini “diritti” in più che loro non domandano. Anche l’argomento dell’educazione sessuale dei più piccoli prefigura, in questo contesto, uno scenario in cui il pedofilo possa sentirsi giustificato nell’avere rapporti sessuali con minori: educazione sessuale di sicuro non significa sesso precoce. Esortiamo le Istituzioni e gli organi competenti a monitorare attentamente il potenziale pericolo che questa formazione rappresenta, fornendo giustificazioni in più a chi vorrebbe sgombro da impedimenti il suo “territorio di caccia”. Non contestiamo la loro libertà di esprimere l’opinione che desiderano e di formare, in base a quella, un partito, ma sia detto esplicitamente che gli Stati sono altrettanto liberi di mettere in prigione chi effettivamente agisca contro la libertà sessuale di un bambino.


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