Ogni bambino ha diritto alla vita e allo sviluppo
Le storie di alcuni dei bambini con pluriminorazioni sensoriali in cura a Osimo, in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza
di Redazione
C’è Isabella, che ha due anni e una sindrome genetica ancora da diagnosticare: di lei la mamma dice «è un po’ come se fosse rinata a sedici mesi». Prima di arrivare alla Lega del Filo d’Oro «tutto ciò che sapevo di Isabella era il grave ritardo a un anno e mezzo di età.
La medicina dei protocolli tradizionali vedeva Isabella come se fosse divisa in tanti pezzetti, da esaminare separatamente, secondo le competenze specifiche degli analisti. Nessuno l’ha mai monitorata a 360 gradi. Dopo aver constatato come invece il problema viene affrontato alla ‘LFO’, ho capito perché certi risultati, ritenuti altrove ‘impossibili’, a Osimo non li sono affatto. Qui ho imparato che solo una visione d’insieme del bambino consente di far emergere quelle abilità latenti, ma non del tutto disattivate, da tradurre in competenze per la vita».
O Mattia, un bambino bresciano affetto da ‘Charge’, con una serie piuttosto lunga di malformazioni e disfunzioni che colpiscono organi come gli occhi, le orecchie, il cuore, i nervi cranici, i genitali, con ritardo della crescita e dello sviluppo.
Ma il piccolo Mattia, 4 anni, non si arrende: «Mattia è un bambino generoso e tenero, ma anche forte e testardo, che, secondo me, è una caratteristica fortunata, perché lo aiuta a non lasciarsi andare», dice la mamma. «Si sta aprendo al mondo, anche se è consapevole dei suoi limiti». Anche Mattia è arrivato alla Lega del Filo d’Oro a un anno e mezzo: «Il termine che mi viene in mente per descrivere il clima che si respira al Centro Diagnostico, l’estrema professionalità del personale, l’umanità spontanea, il modo con cui ti mettono a tuo agio e ti infondono una buona dose di speranza nel futuro del tuo bambino è ‘stupendo’», racconta la mamma.
Domani, 20 novembre, è la Giornata mondiale per i Diritti dell'infanzia, in cui si ricorda l’ approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell' Infanzia e dell' Adolescenza. La Lega del Filo d’Oro, che da 48 anni è punto di riferimento nell’assistenza, educazione, riabilitazione e reinserimento nella famiglia e nella società di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali, opera in piena considerazione dell’ articolo 6 del trattato che enuncia il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino. «Il nostro lavoro – dichiara la dottoressa Patrizia Ceccarani, direttore del centro di Riabilitazione di Osimo – prevede, in particolare per i bambini dai 0 ai 4 anni, un intervento precoce mirato ad agire tempestivamente per renderne più funzionali i residui sensoriali, con l’obiettivo di sviluppare strategie di riabilitazione alternative volte a incrementare le tappe del loro sviluppo».
All’interno della struttura di Osimo sono presenti anche due scuole paritarie, una dell’infanzia ed una elementare, a testimonianza della grande attenzione rivolta a questo periodo così importante nella vita evolutiva di un individuo.
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