Welfare

Ogni 6 secondi muore per malnutrizione

Sono 8mln i bimbi che muoiono di malnutrizione all'anno, un terzo ha meno di 5 anni

di Redazione

Un’epidemia che affligge 195 milioni di bambini nel mondo, uccidendone 8 milioni all’anno, di cui un terzo non ha ancora compiuto 5 anni. Ogni 6 secondi un bambino muore per cause legate alla malnutrizione. Il 60% dei bambini malnutriti del mondo in via di sviluppo vive in 10 Paesi.

Contro la piaga della malnutrizione infantile, Medici senza frontiere (Msf) firma la campagna ‘Starved for Attention: il cibo non basta’, che dopo la presentazione nei giorni scorsi a New York sbarca a Milano con una mostra fotografica alla Fondazione Forma (piazza Tito Lucrezio Caro 1). L’esposizione, aperta al pubblico dal 24 giugno al 10 luglio (orario 11-21, giovedì e venerdì 11-23, lunedì chiusura), sarà inaugurata il 23 giugno alle 18, alla presenza dei fotografi dell’Agenzia Seven Franco Pagetti e Jessica Dimmock, e del responsabile di Msf Italia Gianfranco De Maio. La serata rappresentera’ il lancio europeo della campagna di Msf e VII Photo.

La mostra fotografica, ricorda l’organizzazione in una nota, fa parte di una campagna globale di Msf che sfida l’abituale approccio rispetto al trattamento della malnutrizione, attraverso un documentario suddiviso in 7 parti. Le immagini convenzionali sono sostituite da quelle dei genitori e degli operatori sanitari che si impegnano per rispondere ai bisogni nutrizionali dei bambini. Le morti per malnutrizione si potrebbero evitare, insegna la ong, se venissero soddisfatte le necessita’ nutritive dei bambini. ‘Starved for Attention’ sottolinea che ciò è possibile, concentrandosi sulle strategie per combattere la malnutrizione applicate ogni giorno con successo in molti Paesi.

“Le nostre equipe mediche che operano in più 30 Paes con alti livelli di malnutrizione, dall’Africa sub-sahariana all’Asia del Sud – testimonia Christophe Fournier, presidente internazionale di Msf – hanno sperimentato che, grazie a interventi con cibi equilibrati e di qualità, a milioni di bambini possono essere risparmiate le conseguenze della malnutrizione. Conosciamo bene ciò di cui hanno bisogno i bambini: si tratta di fare in modo che possano davvero riceverlo”. Nel 2009 Msf ha trattato 250 mila piccoli malnutriti in 34 Paesi.

Al progetto ‘Starved for Attention’ hanno contribuito numerosi fotogiornalisti dell’Agenzia VII: oltre a Pagetti e Dimmock, anche Marcus Bleasdale, Ron Haviv, Antonin Kratochvil, Stephanie Sinclair e John Stanmeyer. Tutti hanno viaggiato in zone di guerra, villaggi rurali, capitali sovraffollate, rifugi di montagna, per documentare la malnutrizione infantile e i suoi volti: la contraddizione di bambini malnutriti nel lussureggiante Congo, la natura ciclica della malnutrizione in Bangladesh, l’impatto dell’annuale stagione ‘di magra’ nel Sahel.

“Una delle sfide più difficili che ha dovuto affrontare la nostra agenzia fotografica, è stata proprio quella di come documentare la malnutrizione – spiega Haviv – Si può pensare che questa storia sia già stata raccontata attraverso i lavori dei fotografi che hanno coperto il tema della fame nel XX secolo. Tuttavia, per raccontarla oggi crediamo di aver trovato un linguaggio visuale completamente nuovo e potenzialmente di grande impatto”.

La campagna ‘Starved for attention’, possibile grazie al supporto finanziario di LG Electronics e alla fornitura dei televisori di ultima generazione per proiettare i documentari nelle mostre fotografiche, punta a costruire nell’opinione pubblica una consapevolezza che potrà tradursi nella revisione dei programmi di assistenza nutrizionale per i bambini – è l’auspicio di Msf – e nella mobilitazione delle risorse necessarie per estendere su vasta scala corretti approcci di prevenzione e di terapia della malnutrizione. Gli utenti del sito multilingue www.starvedforattention.org possono firmare la petizione globale ‘Vincere la malnutrizione: il tempo di agire è ora’. Sul sito sono visibili i mini-documentari che compongono la mostra, pubblicati ogni settimana, per 7 settimane.

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