Sostenibilità
Ogm: un disastro dicono Greenpeace e Aiab
Nuovo rapporto, pubblicato dall'organizzazione britannica "Soil Association " e reso noto oggi da Greenpeace e Aiab (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica)
di Redazione
Un nuovo rapporto, pubblicato dall’organizzazione britannica “Soil Association ” e reso noto oggi da Greenpeace e Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), dimostra che dal 1999 ad oggi le colture OGM di soia, mais e colza sono costate all’economia statunitense 12 miliardi di dollari calcolando i sussidi, i prezzi bassi dei raccolti, la perdita di ordini di grandi esportatori ed il ritiro dal commercio di alcuni prodotti. “Gli agricoltori non stanno ottenendo i grandi profitti promessi dalle multinazionali del biotech, perche’ il mercato di questi prodotti e’ al collasso- dichiara Luca Colombo, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. “Principale causa di queste difficolta’ e’ la contaminazione da OGM del cibo e dell’agricoltura a tutti i livelli. Si e’ visto tra l’altro – ha dichiarato il Presidente dell’AIAB, Vincenzo Vizioli -che l’agricoltura biologica non puo’ convivere con quella biotecnologica”. La gravita’ del problema ha indotto oltre 200 gruppi di agricoltori americani e canadesi a chiedere una moratoria all’introduzione della nuova coltura OGM proposta, quella del grano OGM, che ci regalerebbe pane e pasta geneticamente modificate. L’Inghilterra sta decidendo se introdurre o meno gli OGM, ma dal momento che gran parte del mondo non vuole questi prodotti , il mercato non c’e’, soprattutto nell’Unione Europea. Il rapporto conferma, dunque, lo studio segreto della Commissione Europea, reso noto da Greenpeace a maggio, in cui si afferma che gli agricoltori dovranno affrontare costi di produzione addizionali, in alcuni casi insostenibili, nel caso in cui colture transgeniche contaminassero le produzioni europee sia sotto forma di coltivazioni su scala commerciale che di contaminazioni ‘accidentali’ delle sementi convenzionali. “In alcune colture OGM, i semi possono costare anche il 40% in piu’ ed i raccolti sono inferiori. Gli Stati Uniti, poi, con l’introduzione degli OGM hanno perso la possibilita’ di esportare mais all’Unione Europea per 300 milioni di dollari e la quota mondiale di produzione di soia e’ scesa per il rifiuto dei consumatori nei paesi di esportazione. In Canada l’intero raccolto di colza biologica e’ andato perduto per la contaminazione genetica delle colture OGM, mentre in tutto il Nord America fioccano le cause contro la Monsanto e altre multinazionali per i danni subiti dai coltivatori” sottolinea Luca Colombo.
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