Cultura

Ogm: sottosegretario inglese lamenta pressioni Usa

Il sottosegretario all'Ambiente Michael Meacher si lamenta: gli Usa fanno pressione per convincere il Regno Unito ad avviare coltivazioni a fini commerciali di prodotti Ogm

di Redazione

Il sottosegretario all’Ambiente britannico Michael Meacher si lamenta: gli Stati Uniti fanno pressione per convincere il Regno Unito ad avviare coltivazioni a fini commerciali di prodotti geneticamente modificati (OGM). ”Gli americani sono entusiasti – ha detto Meacher in un’intervista pubblicata oggi dall’ Independent – il numero di terreni coltivati con OGM e’ colossale. Ma noi non ci faremo spingere da loro”. Meacher ha detto che gli Usa stanno esercitando pressione per espandere la produzione in Europa, sottolineando che qualsiasi decisione britannica in merito dovra’ comunque basarsi su prove tangibili. Ammettendo di essere scettico circa i benefici degli OGM, il sottosegretario ha osservato che gli esperimenti sulle coltivazioni OGM portati avanti dal governo di Londra sono su piccola scala e potrebbero non essere in grado di fornire un quadro accurato dell’impatto che una commercializzazione di prodotti OGM potrebbe invece avere sull’ambiente. Intanto Hendrik Verfaillie, amministratore delegato della compagnia di biotecnologie Usa Monsanto, ha detto al ‘Financial Times’, in un’intervista pubblicata oggi, che ci vorranno per lo meno altri tre anni per ottenere il via libera a coltivare in Europa e in Brasile i suoi prodotti OGM. ”Riteniamo – ha ammesso – che non ci sara’ alcun progresso in Europa fino al 2005”. Con questa dichiarazione, Monsanto ha ammesso in pratica – osserva il quotidiano finanziario – di aver sottostimato il livello di ostilita’ dei gruppi ambientalisti verso gli OGM e le pressioni poste sui governi per fermarne la produzione. Il ripensamento di Monsanto, che era stato l’unico gruppo delle biotecnologie a scommettere su una veloce crescita del settore, potrebbe spingere rivali come DuPont e Syngenta a rivedere i piani di espansione oltreatlantico.


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