Cultura

Ogm: sotto sequestro 4 campi in Friuli

Riscontrata la presenza di una varietà di mais transgenico della Monsanto autorizzata da una direttiva europea, ma ritenuta fuori legge da Stato e Regione

di Redazione

Giorgio Fidenato non è più il solo seminatore di Ogm in Italia: il corpo forestale regionale del Friuli tra giovedì e venerdì ha sequestrato quattro terreni in cui sarebbe stata riscontrata, da una prima analisi, la presenza di Mon 810, la varietà di mais transgenico della Monsanto autorizzata da una direttiva europea, ma ritenuta fuori legge da Stato e Regione. Per questo sono indagati due agricoltori.

A riportare la notizia, diffusa dall’Ansa, è il sito di Slowfood. Il blitz ha evitato di fatto la trebbiatura, non i possibili effetti di contaminazione nei campi circostanti. L’impollinazione potrebbe aver diffuso la presenza di Ogm su altri appezzamenti.

Il corpo forestale ha censito a tappeto circa 700 campi della regione. Di questi, quattro sono risultati positivi ai test fatti per verificare la presenza di mais geneticamente modificato. I terreni, intestati a due agricoltori (uno dei quali iscritto a Futuragra, l’associazione che da anni rivendica la libertà di coltivare Ogm e che ha tra i suoi fondatori Giorgio Fidenato), sono stati sequestrati. L’operazione giudiziaria è seguita dai pm di Udine, Raffaele Tito, e Pordenone, Annita Sorti. Un’ulteriore perizia sulla granella e sul mais verrà operata dalla consulente Serena Varotto, docente del Dipartimento di agronomia ambientale e produzioni vegetali dell’Universitèà di Padova. La docente dovrà stabilire se il mais coltivato fa parte di quei prodotti Ogm per cui è necessaria l’autorizzazione ministeriale.

A veder sigillare per primo due appezzamenti in provincia di Pordenone, uno a Mereto di Tomba e un altro a Coseano (per alcune migliaia di metri quadri), è stato l’agricoltore di Campoformido Stefano Midun. E’ indagato per aver seminato senza autorizzazione del Ministero. La legge italiana, infatti, prevede che il Ministero dell’Agricoltura debba esprimersi sulla richiesta dell’imprenditore e il Dicastero in questi anni o non ha risposto o ha rigettato le richieste. Sono previste conseguenze penali per chi semina senza autorizzazione.

Anche la Regione Friuli, quest’anno dopo il caso Fidenato, si è dotata di una legge che vieta la semina e la coltivazione di Ogm sul territorio e prevede che le emissioni di organismi modificati siano possibili solo a fini sperimentali purché autorizzate ai sensi di quanto dispone della direttiva comunitaria in materia del 2001. Tale decisione è stata presa per impedire il rilascio e la diffusione di materiale geneticamente modificato e la possibile commistione con le convenzionali e biologiche. Il testo prevede sanzioni da 5 a 50 mila euro per i trasgressori.

A febbraio Slow Food Italia si era costituito parte civile contro l’imprenditore agricolo Giogio Fidenato che nella primavera 2010 seminò nei suoi campi a Fanna e Vivaro (provincia di Pordenone) mais geneticamente modificato Mon 810. Accettando la domanda, il giudice ha riconosciuto centrale l’attività di Slow Food, rappresentata dallo studio legale Lamacchia, Cavallito e Piane, a difesa del consumatore, dell’ambiente e della biodiversità. Giorgio Fidenato aveva ricevuto nell’estate scorsa dal tribunale di Pordenone un decreto penale di condanna al pagamento di 30mila euro, oltre alla distruzione delle piante di mais transgenico.

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