Non profit

OGM. Sconfitto Bové, la Francia verso gli ogm

Vicino il sì al masi ogm della Monsanto. La notizia riportata da Le Figaro

di Gabriella Meroni

L’Afssa, l’agenzia francese per la sicurezza alimentare, avrebbe stabilito che il mais ogm della Monsanto (Mon 810) non è dannoso per la salute. Lo rivela in esclusiva il quotidiano Le Figaro. La Francia si appresterebbe così a tornare, dopo un anno di stop, alla coltivazione del mais geneticamente modificato.

L’anno scorso infatti il governo del presidente Sarkozy aveva varato la “clausola di salvaguardia”, una sorta di principio di precauzione, dopo che un rapporto aveva denunciato la potenziale nocività per l’uomo del mais Monsanto. Invece a quanto pare dalla primavera prossima gli agricoltori francesi potrebbero tornare al Mon 810, in quanto, secondo Le Figaro, per l’Afssa non si può dimostrare la tossicità della proteina insetticida CRY1ab, che permette al Mon 810 di non essere attaccato dai principali parassiti. La proteina è sospettata di avere rapporti con lo sviluppo di malattie tipo prione (la cosidetta “mucca pazza”) o di avere possibile effetti cancerogeni.

La presa di posizione dell’Afssa rischia di esere un duro colpo per il governo e in particolare per il ministro dell’ecologia Jean Louis Borloo che il 16 febbraio dovrebbe difendere davanti alla Commissione Europa la decisione di applicare la clausola di salvaguardia. Le Figaro ricorda anche che le conclusioni dell’Afssa non di distanziano da quelle dell’Efsa, l’Agenzia europea per sicurezza alimentare. «I dati forniti dalla Francia non hanno fornito alcuna prova scientifica su questo mais e non contraddicono la posizione dell’Efsa, secondo cui esso non è dannoso per la salute di uomini o animali o per l’ambiente». Durissima, invece, la prima reazione a quanto rivelato da Le Figaro da parte di Josè Bovè, il leader dell’Union Paysanne: «l’Afssa – dice Bovè – ha sempre difeso gli Ogm, quindi non è una novità…tutti quelli che dirigono l’Afssa sono filo-ogm».


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