Formazione

Ogm: Piemonte respinge ricorsi multinazionali

Il masi modificato doveva essere distrutto

di Gabriella Meroni

Il Tar del Piemonte ha respinto questa mattina la richiesta di sospensione del provvedimento con cui la Regione Piemonte ha ordinato la distruzione del mais geneticamente modificato coltivato illegalmente sul proprio territorio. E’ questo il secondo pronunciamento del Tribunale contro i ricorsi presentati dalle multinazionali delle sementi e da alcuni agricoltori. Una terza udienza e’ stata fissata per dicembre. Nel primo caso, in luglio, il Tar aveva deciso per la non urgenza della richiesta avanzata dalle multinazionali. Oggi ha stabilito di non applicare alcuna sospensiva, considerato anche il fatto che la distruzione del mais ogm e’ comunque gia’ avvenuta. In dicembre entrera’ nel merito della decisione presa dal presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, quando ha ordinato la distruzione del mais ogm. Nel frattempo a ricorrere contro la Regione sono rimaste le sole multinazionali. Gli agricoltori, ha sottolineato il direttore della Sanita’ pubblica del Piemonte Mario Valpreda, si sono ritirati dopo che la Regione ha stanziato le somme necessarie a rimborsare i danni da loro subiti. L’ 8 agosto scorso la Regione Piemonte ha infatti deliberato di indennizzare i coltivatori che hanno dovuto fare distruggere i raccolti. Per i rimborsi sono stati stanziati 500 mila euro, equivalenti a circa 1250 euro per ogni ettaro estirpato. Nel frattempo, ha detto Valpreda, la Regione sta avviando la procedura per rivalersi dei danni direttamente con i responsabili della diffusione delle sementi di mais geneticamente modificato.


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