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Ogm? Mettiamoli fuorilegge

Un progetto normativo di 57 sigle associative per il bando delle colture geneticamente modificate

di Elisa Cozzarini

In Friuli Venezia Giulia 57 associazioni, enti, gruppi e comitati locali hanno presentato oggi una proposta di legge regionale contro l’introduzione di colture OGM, a tutela della biodiversità e dell’agricoltura di qualità. Non è un caso che arrivi da Udine questa risposta all’autorizzazione di alcune varietà OGM in Italia da parte del Consiglio di Stato e dell’UE.

Roberto Pizzutti, presidente del WWF Friuli V.G., dice: «In questa regione è già stata presentata una proposta di legge a favore degli OGM e opera in provincia di Pordenone Silvano Dalla Libera, di Futuragra, l’agricoltore che ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato per la semina di mais geneticamente modificato». Conclude Pizzutti: «Contro queste componenti della popolazione, ci eravamo già attivati da un paio di mesi e per questo siamo stati in grado di presentare in tempi brevi una proposta di legge condivisa».

Proprio in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato del 19 gennaio, infatti, le sezioni locali di WWF, Associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab) e Legambiente si erano riunite per ribadire l’importanza del principio di precauzione, che non consente il via libera di sostanze o prodotti fino alla dimostrazione della loro assoluta innocuità. «Per una materia così delicata come l’introduzione di coltivazioni transgeniche», affermano gli ambientalisti, «non si può ricorrere solo alla magistratura amministrativa, ma ci vuole la volontà congiunta di politica e cittadinanza, che si è più volte espressa contro gli OGM».

«I consiglieri regionali non hanno ancora detto la loro sulla nostra proposta di legge», prosegue Pizzutti, «ma siamo ottimisti perché l’assessore regionale alle risorse agricole Claudio Violino è dalla nostra parte. E, se quattro consiglieri si sono detti favorevoli agli OGM, contiamo che la maggioranza segua invece la volontà della popolazione su un tema così delicato».

La proposta di legge “Norme in materia di tutela della biodiversità e dei prodotti agroalimentari di qualità e tradizionali del territorio regionale dall’emissione deliberata in ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM)” è sostenuta non solo dagli ambientalisti, da Aiab, Coldiretti, Slowfood e da alcune aziende agricole, ma anche da associazioni di consumatori, realtà della cooperazione sociale come Legacoop, gruppi di acquisto solidale, le botteghe del commercio equo e solidale, etc. (l’elenco completo scaricabile qui accanto)

Obiettivo della proposta di legge è tutelare la specificità della produzione agro-alimentare e del consumo regionale, anche a garanzia della sicurezza alimentare e della qualità della vita dei cittadini. Il testo intende inoltre sostenere e favorire la produzione e il consumo di prodotti tipici, di qualità e biologici, promuovendo iniziative di comunicazione e di educazione alimentare sul tema.

Intanto un segnale positivo arriva dalla Commissione per le sementi del Ministero dell’Agricoltura, che ha bloccato, in marzo, la semina di mais OGM da parte di Silvano Dalla Libera di Futuragra, nonostante il parere favorevole del Consiglio di Stato.

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