Welfare

Ogm: il ministro De Castro e le lobby biotech

Il titolare delle Politiche Agricole si incontra con Assobiotec e scatena le ire delle associazioni ambientaliste e del biologico. Ecco perch

di Gabriella Meroni

Si è svolto venerdì 11 maggio un incontro presso il Ministero delle politiche agricole a cui ha partecipato Assobiotec, l’associazione delle aziende biotecnologiche italiane, e il ministro Paolo De Castro. Tema: il nuovo indirizzo dell’industria agrobiotecnologica italiana e le sperimentazioni genetiche sulle colture agricole. Le conclusioni dell’incontro hanno scatenato una serie di reazioni dal mondo del biologico e dell’ambientalismo italiano, che vi hanno visto una «retromarcia» del ministro sui temi del biotech e degli ogm in agricoltura e adombrano una sorta di scambio tra le aziende e il ministero: sì agli ogm “di seconda generazione” in agricoltura in cambio della rinuncia alla sperimentazione su geni umani e animali. «Escluderemo nei nostri prodotti destinati all’alimentazione umana e animale i geni provenienti dall’uomo o da animali», ha dichiarato il presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik in conferenza stampa, alla presenza del ministro. «Non possiamo ignorare che l’utilizzo di tali geni provoca una certa apprensione, ancorché ingiustificata, nei consumatori. Quel che ci auguriamo è che, in virtù di questa nuova prospettiva, le Istituzioni si sentano pronte a riavviare, dopo quasi un decennio di inattività, la sperimentazione biotech in agricoltura». Ma ecco cosa ne pensano Aiab, Legambiente e Verdi Ambiente e società. Dal portale Greenplanet.net «La sperimentazione su geni umani e animali riguarda essenzialmente l’industria farmaceutica e non quella agroalimentare, e quindi non si capisce bene perché al Mipaf dovrebbe interessare questa “rinuncia” di Assobiotec. Anzi sorge qualche dubbio legittimo in merito all’organizzazione “concertata” della conferenza stampa», si nota in un editoriale. «Soprattutto se è vero quello che ha affermato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, il quale ha fatto riferimento a un accordo tra il Mipaf e Assobiotec, nel quale quest’ultima «rinuncerebbe alla sperimentazione su geni provenienti dall’uomo e dagli animali, in cambio dell’approvazione di protocolli per la sperimentazione di nove colture geneticamente modificate». Ma cosa sono gli ogm “seconda generazione” di cui parla De Castro? Greenplanet lo chiede a Luca Colombo, esperto di Ogm per il Consiglio dei diritti genetici :«In linea di massima gli Ogm di seconda generazione sono nati per creare alimenti con caratteristiche nutrizionali particolari. La prima generazione era nata invece per soddisfare le necessità degli agricoltori, come la resistenza agli insetti e la tolleranza agli erbicidi». Insomma, nota Greenplanet, che siano di prima o di seconda generazione sempre ogm sono. «Il biologico» dice Andrea Ferrante, presidente di Aiab «sarebbe il settore maggiormente penalizzato dall’introduzione di questo tipo di Ogm». Quindi, conclude il portale, «le soluzioni ci sono, ma non passano certo attraverso la creazione di nuovi e incontrollabili ogm. Gli ogm hanno fallito e il futuro è rappresentato dalla ricerca della qualità nel settore agroalimentare e non da pericolose manipolazioni genetiche sulle colture. Un avvicinamento del ministro De Castro al mondo del biologico, dimostrato in più occasioni, non può che essere ben accetto, ma non vedo compatibilità tra questo e una contemporanea “simpatia” nei confronti di un mondo, quello delle biotecnologie, che non sembra guardare allo stesso futuro che tutti immaginiamo». Durissima la dichiarazione di Simona Capogna, dell’esecutivo nazionale dei Verdi Ambiente e società. «Il Ministro De Castro si è accordato con Assobiotec (…) Un colpo di spugna inimmaginabile, da parte di un ministro che aveva promesso ai cittadini di lavorare per la qualità, lo sviluppo rurale, la valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano. E che sceglie, invece, di aprire il nostro Paese, alle sperimentazioni prima e alle coltivazioni dopo, degli Organismi Geneticamente Modificati. Un Ministro che solo qualche mese fa», continua,«l’8 novembre 2006, aveva sottoscritto il manifesto “L’agroalimentare, cuore strategico dello sviluppo”, in cui si legge che gli Ogm sono incompatibili con la nostra agricoltura e inaccettabili, perché economicamente non convenienti. Un impegno, quindi, che il Ministro ha disatteso decidendo di essere il referente per l’industria biotech». I Vas concludono chiedendo «al Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraio Scanio, di non concedere le autorizzazioni ai protocolli sulle sperimentazioni in campo, che nei prossimi giorni gli saranno recapitati».


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