Volontariato

Ogm: gli inglesi non li vogliono

Scacco al progetto del governo. La commissione governativa britannica è infatti sfavorevole all'introduzione delle colture transgeniche. Nessun beneficio economico a consumatori e produttori

di Daniela Romanello

La relazione sugli ogm rilasciata dalla commissione governativa britannica è un duro colpo alle aspettative dello stesso governo, che sperava entro la fine dell?anno di introdurre la coltivazione commerciale di colture transgeniche in Gran Bretagna. Le sue conclusioni, come rivela il giornale The Guardian, sono infatti nettamente sfavorevoli all?introduzione degli stessi ogm. La relazione ha sottolineato come attualmente per gli agricoltori e i consumatori britannici l?introduzione di ogm non porterebbe alcun beneficio economico; anzi, una eventuale corsa alle colture biotech da parte del governo rischierebbe di danneggiare il rapporto di fiducia tra consumatori e agenzie di controllo del cibo, creando inoltre scontenti e proteste in vari segmenti della popolazione. Soprattutto il rapporto sottolinea il fatto che, senza un?ampia accettazione da parte del grande pubblico, le possibilità di introdurre con successo coltivazioni transgeniche sarebbero minime. Infine esistono ancora, secondo la relazione, rischi sconosciuti e imprevedibili per la salute e l?ambiente che non sono coperti dalla legislazione. In generale, la ricerca e il numero di lavori legati al settore biotech in Gran Bretagna sono diminuiti del 60 per cento negli ultimi 30 anni, una tendenza che, precisa la relazione, a meno di dare il via libera agli ogm, è destinata a continuare.

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