Formazione

Ogm: europei attenti a snack

Una ricerca canadese resa pubblica a Bruxelles rivela l'attitudine dei consumatori verso il transgenico nelle merendine

di Giampaolo Cerri

Se nella marca di biscotti preferita si scopre, grazie alle norme europee sull’etichettatura, che la farina di mais e’ transgenica, che si fa? Non ha dubbi la maggior parte dei consumatori europei: si cambia marca, per evitare l’indesiderata presenza. Lo rivela Bollettino Bio che rilancia una notizia di Econews. Le nuove norme europee sui cibi di origine transgenica, quindi, comporteranno notevoli cambiamenti nei comportamenti e perdite di quote di mercato, soprattutto in Italia, Germania e Francia, per i prodotti che ricadranno nel campo di applicazione del sistema di etichettatura obbligatoria. E’ quanto risulta da un sondaggio condotto in cinque paesi europei (Italia, Francia,Germania, Olanda e Gran Bretagna) sulla base di interviste telefoniche ai consumatori (1.000 per paese) effettuate in febbraio, con un margine di errore stimato a circa 3,1% I risultati del sondaggio, realizzato dalla societa’ canadese “Environics International” a febbraio, sono stati resi pubblici l’11 aprile a Bruxelles, durante il “Food Summit”, la conferenza organizzata dalla CIAA, la Confederazione delle industrie agroalimentari dell’UE. L’Italia e la Germania sono i paesi in cui piu’ alta e’ la diffidenza verso i cibi transgenici, seguiti dalla Francia, mentre olandesi e britannici si lascerebbero convincere piu’ facilmente se gli alimenti geneticamente modificati comportassero vantaggi nutrizionali, per la salute o per l’ambiente.


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