Formazione

Ogm: convegno Vas, un patto su transgenico

Gli ambientalisti: «Non siamo a priori contro gli Ogm, ma contro un loro uso sconsiderato». E la ricerca genetica perde la stima delal società civile

di Giampaolo Cerri

Un vero e proprio ”patto di reciprocità” tra scienziati, società, consumatori e produttori, è stato lanciato oggi a Milano nella prima giornata del convegno sulle biotecnologie organizzato dall’ Associazione Verdi Ambiente Società (VAS). Al convegno, che durerà sino a domani e al quale sono invitati scienziati e premi Nobel, politici, esponenti del sociale, vengono affrontati in primo luogo i temi del rapporto tra ricerca scientifica e controllo sociale e, tra gli argomenti d’ attualità c’ è il dibattito sulle biotecnologie e gli organismi geneticamente modificati. «Noi non siamo a priori contro gli Ogm», ha spiegato aprendo i lavori Guido Pollice, presidente di VAS, «siamo contro un uso sconsiderato degli Ogm; noi vogliamo che si sappia fino in fondo quali effetti reali hanno e potranno avere gli organismo geneticamente modificati. Fino ad oggi in Europa c’ è la moratoria transgenica ma è in atto un tentativo pressante da parte delle multinazionali di introdurre questi prodotti nel nostro mercato e i cinque grandi paesi che producono Ogm, Usa, Canada, Argentina, Australia a Paraguay, hanno tonnellate di sementi stipate nei loro magazzini». Così è nata l’ idea di proporre il «patto di reciprocità, un nuovo rapporto di osmosi tra ricercatori scientifici e società”, lanciato stamani da Pollice e da vari studiosi. Anche alla ricerca, come ha sottolineato Sabina Morandi, direttrice scientifica del Consiglio dei diritti genetici Onlus, di un modo nuovo di comunicare e spiegare il reale valore delle scoperte scientifiche alla gente. «Qualche mese fa – ha detto la studiosa – si è conclusa la mappatura del genoma umano e l’ evento è stato presentato quasi fosse la Fine della Storia. E’ stato testualmente scritto che gli scienziati del progetto genoma erano ad un passo dallo svelare l’ esatta sequenza biochimica che compone il materiale genetico di ogni cellula umana, dove sono nascosti i segreti della vita, per poter prevenire e curare ogni malattia». «Ma una scienza cosi’ presentata – ha proseguito Morandi – non può che esporsi al fallimento. Il trionfale cammino della genetica è stato messo in ombra da un’umiliante constatazione: il Dna della specie umana contiene più o meno lo stesso numero di geni del crescione. Così la gente comune, cui era stata fornita solo un’ immagine caricaturale della ricerca scientifica, da un giorno all’ altro si è vista proporre tutta un’ altra versione della storià’. Per molti studiosi «in gioco c’è la perdita totale della fiducia dell’ opinione pubblica e soprattutto la rottura di quel patto con la società civile che costituisce le fondamenta del ruolo sociale dello scienziato e insieme la condizione di quella indipendenza del lavoro della ricerca che è alla base stessa del metodo scientifico».


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