Cultura

Ogm: controinformazione di Greenpeace davanti ai supermercati

Greenpeace distribuisce le liste degli alimenti prodotti con o senza ogm

di Redazione

A Roma, questa mattina, al supermercato G.S. di via XXI Aprile, è partita
la distribuzione delle liste ai consumatori. Questa è la prima di una serie di iniziative che si svolgeranno nei prossimi mesi in molte altre citta’ italiane, con punti di informazione Greenpeace presso i supermercati.
Gli attivisti di Greenpeace, mascherati da polli giganti, hanno distribuito
le liste che riguardano produttori di pollame, uova, suini, pesci
d’allevamento e piatti pronti preparati con ingredienti provenienti da
animali nutriti con mangimi “con o senza ogm”.
Oggi la maggior parte degli ogm che entrano nella nostra catena alimentare passano attraverso i mangimi animali, composti in gran parte da mais, soia o colza geneticamente manipolati.
“I produttori non sono tenuti per legge a dichiarare la presenza di ogm nei
mangimi e di conseguenza i consumatori non sanno se i prodotti che
acquistano derivano da animali nutriti con ogm- spiega Federica Ferrario,
della campagna Ogm di Greenpeace vogliamo dare, con queste liste, la
possibilita’ ai consumatori di scegliere prodotti senza ogm e far capire
loro che hanno un grande potere, quello di orientare il mercato verso la
sicurezza alimentare. Rispetto alle prime liste, pubblicate nel ’99, molti
prodotti non sono piu’ segnalati in rosso, grazie alla pressione dei
consumatori. Ora il problema si e’ spostato prevalentemente sui prodotti di origine animale ”
Le informazioni sui prodotti sono state fornite a Greenpeace direttamente
dalle aziende, ma l’associazione si riserva di effettuare delle analisi per
verificare la veridicita’ delle dichiarazioni.
Le liste sono caratterizzate da un semaforo: in verde sono i prodotti per i
quali le aziende hanno assicurato di non usare ogm, in arancione le aziende che sono in una fase di transizione, ossia che si stanno impegnando per diventare “ogm free” ed in rosso, infine, le aziende che non hanno garantito di escludere l’utilizzo di mangimi ogm o che si sono rifiutate di rispondere.

Poiché il mercato è in costante evoluzione, la lista, costantemente
aggiornata e arricchita, e’ reperibile presso il sito web di Greenpeace
Italia greenpeace
Ma si possono evitare gli ogm, senza andare a fare la spesa con la lista a
semaforo di Greenpeace? “Gli alimenti biologici garantiscono di escludere gli ogm in ogni fase della preparazione, compresi i mangimi animali – spiega Federica Ferrario attenzione però all’etichetta, i prodotti devono essere certificati da uno degli enti autorizzati”.
Sarebbe auspicabile che anche i prodotti tipici, dal parmigiano reggiano al prosciutto di Parma, vanto della nostra gastronomia, inserissero nei loro disciplinari, l’assenza di ogm dall’alimentazione del bestiame.

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