Famiglia

Ogm: associazioni manifestano a Montecitorio

Coldiretti, Legambiente, Greenpeace e Forum sovranità manifestano domani davanti al Parlamento offrendo prodotti tipici italiani

di Giampaolo Cerri

Domani, mercoledì 12 giugno 2002, alle ore 12.30, in piazza di Montecitorio, sarà organizzata una offerta di prodotti tipici di tutte le regioni italiane. L’iniziativa è promossa dall’intergruppo parlamentare (composto da esponenti di maggioranza e opposizione) nato per assicurare la tolleranza zero sugli Ogm, con la collaborazione di Coldiretti, Legambiente, Greenpeace, Comitato italiano del Forum ong per la sovranità alimentare e Associazioni di consumatori. “Questi prodotti – si legge in una nota dei soggetti promotori – sono garanti della sicurezza alimentare dei consumatori, offrono una qualità legata al territorio e alle tante e rinomate tradizioni agroalimentari italiane e sono compatibili con un modello di sviluppo sostenibile a garanzia della diversità produttiva di tutti i paesi del mondo”. “In questi giorni – prosegue la nota – assistiamo alla drammatiche denunce lanciate da un vertice della FAO mutilato dall’assenza di leader di molti paesi, in cui si cerca di accreditare l’utilizzo degli OGM nei paesi in via di sviluppo come la panacea per risolvere i problemi alimentari di più di un miliardo di esseri umani. Nelle stesse ore è in discussione in Parlamento il recepimento della direttiva 44/98 CE sulla protezione giuridica mediante brevetto delle invenzioni biotecnologiche, che rischia di dare alle multinazionali del settore la proprietà di organismi viventi per fini dichiaratamente commerciali ed economici. Un salto di qualità pericoloso e carico di incognite perché, fino ad ora, la brevettabilità era applicabile solo all’inanimato, mentre con il recepimento tout court della direttiva CE la vita rischia di diventare una delle tante merci da immettere sul mercato”. Con l’iniziativa di domani i promotori si prefiggono di arrivare ad una moratoria rispetto al recepimento della direttiva comunitaria in materia di brevettabilità delle biotecnologie, chiedendo di riconsiderare questo tema a livello europeo, come hanno già fatto altri paesi, quali la Francia, la Germania e il Belgio.


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