Famiglia

OGM: a Vienna il Summit europeo

A Vienna da oggi il summit dedicato al biotech dal titolo ''La liberta' di scelta'': un convegno voluto dalla presidenza austriaca dell'Ue e dalla Commissione europea

di Paul Ricard

Potrebbe essere il momento della verita’, la grande occasione per sciogliere in Europa il nodo politico rappresentato dal futuro degli organismi geneticamente modificati (Ogm) e dalla loro coesistenza con le produzioni agricole tradizionali e biologiche. Vienna accoglie infatti da oggi a giovedi’ il summit dedicato al biotech dal titolo ”La liberta’ di scelta”: un convegno a tutto campo voluto dalla presidenza austriaca dell’Ue e dalla Commissione europea per trovare un punto di incontro tra chi in Europa chiede di poter produrre Ogm-free, e coloro invece che credono nelle opportunita’ che offre il transgenico. Da un lato ci sono le 172 entita’ tra regioni, province, comuni e aree diverse che sostengono la messa al bando delle produzioni biotech; dall’altro organismi e associazioni che puntano ad estendere l’esperienza di produzione transgeniche, in Europa portata avanti soprattutto in Spagna. Non ultimo, c’e’ il bisogno di rassicurare i consumatori: da un recente sondaggio di Eurobarometro emerge infatti che il 62% dei cittadini dell’Ue – e tra questi il 77% degli italiani – sostengono di essere preoccupati per la presenza di Ogm in alimenti e bibite. I lavori della conferenza europea si apriranno ufficialmente domani, mentre oggi e’ stata la giornata del ricevimento dei 700 delegati tra politici, scienziati e responsabili delle istituzioni europei. Ad aprire i lavori a nome della presidenza austriaca sara’ il ministro dell’agricoltura e dell’ambiente Josef Proell, accompagnato dai commissari Ue all’agricoltura Mariann Fischer Boel e all’ambiente Stavros Dimas. Il presidente austriaco dell’Ue non ha dubbi: ”il problema e’ politico e bisogna fare in modo che sul biotech siano i ministri della Ue a decidere e non la Commissione europea il cui ruolo e’ proporre e raccogliere le piu’ ampie valutazioni scientifiche sul rischio”. Per Proell, ”non si tratta di dire si’ o no agli Ogm, ma come bisogna gestirli e come lo si fara’ in futuro”. Per Fischer Boel ”la Conferenza rappresenta una tappa essenziale nel processo di consultazione in quanto – dice – bisogna assolutamente che delle strategie efficaci e redditizie permettano ad agricoltori e consumatori di scegliere liberamente cosa produrre e cosa consumare”. Il commissario Dimas ha messo invece l’accento sul fatto che ”la Commissione europea ha il dovere di cooperare con gli stati membri affinche’ le norme che regolano l’autorizzazione e l’uso di Ogm rispondano alle preoccupazioni dei cittadini, proteggano la biodiversita’ senza rimettere in causa il mercato interno”. Sulla questione del delicato problema della procedura di decisione l’Italia ”ha gia’ espresso forti riserve per come e’ stata attuata la procedura di autorizzazione degli Ogm in Europa”. Di fronte alla constatazione che la Commissione europea prende la decisione in materia di Ogm per l’impossibilita’ del Consiglio Ue di pronunciarsi, il ministro dell’ambiente Altero Matteoli lo scorso 9 marzo, ha messo in guardia i colleghi: continuando su questa strada – ha detto – si porra’ un problema politico. Si rischia di delegittimare le istituzioni Ue di fronte all’opinione pubblica europea”. Sul fronte agricolo Alemanno ha gia’ fatto sapere ai colleghi europei che in questo semestre e’ necessario fare due cose fondamentali: ”Definire in termini chiari il problema delle soglie di tolleranza e creare un nuovo regolamento sulla coesistenza tra produzioni biologiche e convenzionali con produzioni biotech”. E ha aggiunto: ”L’Italia ritiene che si debba mettere a punto un regolamento sulla coesistenza che ammetta la possibilita’ per le regioni di dichiararsi Ogm-free”.


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