Volontariato

Oggi sono attivi solo 17.048 volontari

Il numero è in picchiata. Si torna ai livelli del 2003

di Daniele Biella

“È un grande dispiacere”. Non ha altre parole Licio Palazzini, presidente della Consulta per il servizio civile (organo in seno all’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, composto da rappresentanti degli enti promotori, dei volontari e della conferenza Stato-Regioni) e di Arci servizio civile, nel commentare il numero di volontari in servizio ad oggi, martedì 3 novembre 2009: 17.048, secondo quanto riporta il contatore “Scn in tempo reale” nella home page del sito ufficiale dell’Unsc, www.serviziocivile.it.

Ieri, lunedì 2, il contatore indicava quota 17.105, segno che in un solo giorno il numero è sceso di più di 50 unità. Quello attuale è un numero che sorprende, soprattutto se confrontato con la tendenza degli ultimi anni: per arrivare a un dato più basso bisogna risalire al 2002, nel secondo anno di sperimentazione del Servizio civile nazionale (Scn), quando i volontari avviati erano stati 7.865. Già l’anno dopo, nel 2003, si parlava di 22.743 partenze, che arrivavano al massimo storico del 2006, a quota 45.890. Tre anni dopo, cifre alla mano la crisi è evidente. Di certo pesano i tagli governativi, ma ad oggi nemmeno lo stesso Palazzini sa darsi le vere ragioni della situazioni, “se non facendo riferimento al fatto che non è ancora stata fatta partire la gran parte dei volontari richiesti nel bando di giungo 2009”, ovvero 27.145 giovani. “Dovevano entrare in servizio il 2 novembre”, specifica Palazzini, “poi ci è stato comunicato il rinvio al 16 novembre, ma tuttora non sappiamo se sarà quella la data definitiva”.

La fotografia attuale parla quindi di diverse migliaia di ragazzi e ragazze già preselezionati (ovvero che hanno superato positivamente il colloquio di selezione) che stanno attendendo una chiamata definitiva che non arriva. In molti casi, come quello dell’Arci servizio civile, primo ente nella graduatoria del 2009 con 1.612 volontari finanziati, “i giovani aspettano da almeno un mese, e arrivano le prime defezioni fisiologiche, dovute ai tempi che si allungano”. Oltre alle prime rinunce die ragazzi, sta sorgendo un altro problema per gli enti: l’organizzazione della formazione, che occupa le prime settimane di servizio. “Avevamo preparato tutto per iniziare dopo il 2 novembre: avvertito i formatori, prenotato le sale”, prosegue Palazzini, “ora è tutto da rifare, con i conseguenti sprechi economici e di tempo per riorganizzare di nuovo il calendario”. Non sono previsti rimborsi in questi casi? “Assolutamente no, paga ognuno di tasca propria. E’ la prima volta che accade un ritardo di questo tipo, e la normativa sul servizio civile non si pone nemmeno il problema”.

Tempi sempre più duri, quindi, per il Servizio civile nazionale. A otto anni dalla nascita, potrebbe rischiare, se non la chiusura, l’assenza di un bando vero e proprio per l’anno 2010, come paventa il deputato del Pd Stefano Ceccanti in una recente interrogazione parlamentare (clicca qui). La speranza è che rimanga solo un presagio infondato. E che il contatore dell’Unsc torni presto a salire.

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