Welfare

Oggi la sentenza di appello per Amina

Il tribunale islamico di Katsina deciderà sulla sorte della donna condannata alla lapidazione per aver avuto un figlio fuori dal matrimonio

di Benedetta Verrini

Oggi si decide il destino di Amina, la donna nigeriana condannata a morte per aver avuto una figlia al di fuori del matrimonio. Verrà emesso in giornata, infatti, dalla Corte islamica di Katsina, capitale dell?omonimo Stato del nord della Nigeria, il verdetto del processo d’appello. L’udienza è stata rinviata già tre volte, dando così vigore alla vasta mobilitazione internazionale a sostegno della donna (come già era successo per Safiya). Le forti pressioni internazionali potrebbero portare all’assoluzione della donna. Da quando la sharìa è stata introdotta nei 12 Stati del nord della Nigeria a prevalenza musulmana nessuna condanna a morte è mai stata eseguita. Il caso di Amina Lawal, come quello di Safiya, ha sollevato una grande attenzione e mobilitazione internazionale, complicando così i già delicati rapporti tra i 12 Stati del nord della Nigeria e il governo federale guidato dal presidente Olusegun Obasanjo, uno dei tanti cristiani che insieme agli animisti abitano i 24 Stati centro meridionali del Paese. Le crescenti pressioni internazionali hanno costretto, infatti, Obasanjo ad assicurare in passato che le corti di appello federali avrebbero annullato qualsiasi condanna a morte per lapidazione fosse stata emessa nel Paese. Una posizione che non è mai stata accolta positivamente da parte dei 60 milioni di musulmani che rappresentano la metà della popolazione dell?intera Nigeria.


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