Cultura
Oggi in libreria il libro di Lapierre sul disastro di Bhopal
Il romanzo ricostruisce il più drammatico disastro industriale della storia, in cui 16mila persone morirono per una nube tossica sprigionata da una fabbrica americana di pesticidi
Oggi arriva in libreria ?Mezzanotte e cinque a Bhopal?, il nuovo romanzo di Dominique Lapierre, autore dell?indimenticabile ?La città della gioia?.
Il libro, di drammatica attualità, ricostruisce quello che accadde nella città indiana di Bhopal, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984. Una nube tossica fuoriuscì da una fabbrica americana di pesticidi, la Union Carbide, causando la più grande catastrofe industriale della storia, con un numero imprecisato di morti – tra i sedicimila e i trentamila – e oltre cinquecentomila feriti.
Il governo indiano non riuscì mai a far pagare alla Union Carbide i danni per il disastro provocato: l?anno scorso Mani Tese ha intrapreso una campagna di pressione per chiedere al presidente della multinazionale americana almeno la depurazione dell?acqua (ancora velenosissima) e la bonifica del sito inquinato. Per molti, infatti, quel disastro è ormai storia, ma per la gente di Bhopal le sofferenze continuano. Tonnellate di rifiuti tossici, compresi mercurio e composti chimici cancerogeni, giacciono ancora sparsi attorno al sito della fabbrica, come è stato confermato da Greenpeace in un rapporto del 1999.
In ?Mezzanotte e cinque a Bhopal?, edito da Mondadori, Dominique Lapierre, coadiuvato da un altro autore esperto di India, Javier Moro, raccontano, come in un thriller, l’avventura umana e tecnologica che ha portato allo scatenarsi di questa tragedia. Dall’esodo forzato dei contadini indiani, scacciati dalla loro terra da orde di pidocchi assassini, alla scoperta di tre entomologi di New York di un pesticida miracoloso, che un gigante della chimica produce usando un gas mortale; dall’idealismo di alcuni giovani ingegneri occidentali che partono per l’India convinti di poter salvare il terzo mondo dalle carestie, alla costruzione a Bhopal di un impianto “innocuo come una fabbrica di cioccolato”… In un crescendo di drammaticità, la storia si trasforma in una tragedia annunciata che nessuno, per un meccanismo infernale, è sembrato in grado di fermare.
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