Costruttori di pace

Oggi il Mean parte per Kyiv in solidarietà con gli ucraini

La delegazione incontrerà parlamentari, giornalisti, dirigenti religiosi e della società civile per  testimoniare la vicinanza della società civile europea, far crescere nella campagna elettorale in corso la consapevolezza dello stretto legame tra futuro ucraino e dell'Ue, e preparare "Non possiamo tacere!", la grande manifestazione europea di solidarietà dell'11 luglio a Kyiv

di Redazione

Otto esponenti italiani del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, partecipato da 35 associazioni tra le quali Azione Cattolica, Movimento Scout Adulti, MoVi, Vita, Base e Sale della Terra, insieme al l’associazione EUcraina odv, sono partiti a Kyiv, per una dimostrazione di solidarietà con la causa ucraina.

Dal 28 al 30 maggio la delegazione incontrerà parlamentari, giornalisti, dirigenti religiosi e della società civile a livello centrale e periferico, per  testimoniare la vicinanza della società civile europea, far crescere nella campagna elettorale in corso la consapevolezza dello stretto legame tra futuro ucraino e dell’Ue, consolidare i partenariati con la società civile e le confessioni religiose in Ucraina in vista di “Non possiamo tacere!”, la grande manifestazione europea di solidarietà dell’11 luglio a Kyiv, in piazza Santa Sofia.

Oggi la delegazione sarà nella città liberata di Chernihiv, incontrando sindaci della zona e testimoni dell’occupazione russa. Domani su Ukrainform parteciperà a una diretta televisiva con ex prigionieri di guerra ucraini, che dialogheranno con candidati italiani alle elezioni europee. Mercoledì 30 sarà ricevuta dall’ambasciatore italiano Pier Francesco Zazo, e avrà un incontro al Congresso delle Autonomie Territoriali sui Corpi Civili Europei di Pace. Il 30 pomeriggio la delegazione prenderà parte all’inaugurazione della Fiera del libro di Kiev.


Della delegazione fanno parte, tra gli altri, Angelo Moretti, presidente di Sale della Terra e portavoce Mean, opinionista per Avvenire e Vita; Marianella Sclavi portavoce Mean ed esperta internazionale di risoluzione dei conflitti; Tommaso Cappelli, rappresentante di Azione Cattolica Italiana; Tetyana Shyshnyak, cantante lirica e mediatrice culturale per Mean, oltre a Giovanni Kessler, fondatore di EUcraina, già direttore dell’ufficio europeo antifrode ed ex magistrato.

Questa mattina sulla pagina Facebook del Mean si legge: “Si torna in Ucraina, portiamo il nostro sostegno alla società civile che resiste da oltre 820 giorni con ogni mezzo, con le scuole aperte, con i festival del cinema indipendente, con l’esercito, con i partigiani, con l’Arsenale del libro. Giustamente molti hanno paura di partire per Kyiv, ma a me appare sempre più pericoloso restare a guardare questa guerra come se non ci appartenesse, fermarsi a commentarla sui social o nei dibattiti televisivi come se fosse un fatto di cronaca come un altro.

Ridurla ad un fatto d’armi e non riconoscere lo spirito profondo che anima il desiderio di indipendenza, libertà e democrazia di un popolo non può portare a niente di buono. Mettersi comodi e dire soltanto “niente armi” a chi si difende da un’invasione militare è una posizione ipocrita e ricorda la vigliaccheria dei buoni propositi, che ,secondo Gandhi, era pericolosa quanto la violenza.

C’è una quarta via possibile, ma la devono praticare prima di tutto gli europei accanto agli ucraini: difendere le ragioni del popolo oppresso con miglia di corpi civili disarmati. Magari non fermiamo il nemico, ma certamente affermiamo quella forza dirompente e trasformativa della realtà che il Mahatma chiamava “satyargaha”, la forza della verità”.

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