Non profit
Oggi è meno difficile cercare lavoro in Italia
La nuova legge apre ai lavoratori stranieri
di Redazione
Qual è l’iter da seguire per assumere uno straniero che voglia lavorare in Italia?
F.D.(Mn)(Email:)
Risponde Latif Mahri
Secondo la nuova legge sull’immigrazione l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri è consentito con “quote di ingresso” definite con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che indicano il numero massimo di persone che possono entrare per lavoro, subordinato, stagionale e autonomo. Per il ‘99 tale numero è di 58.000 unità di cui 1.500 marocchini, 1.500 tunisini e 3.000 albanesi. La legge prevede anche l’istruzione presso le rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi coi quali sono stati stabiliti accordi di liste degli stranieri che chiedono di entrare a lavorare in Italia. L’iter prevede che il futuro datore di lavoro presenti la richiesta di autorizzazione all’assunzione dello straniero, residente all’estero, alla direzione provinciale del lavoro competente per il luogo in cui l’attività verrà svolta. La domanada deve contenere generalità del datore di lavoro e del lavoratore, l’impegno ad assicurare adeguata retribuzione e assicurazione allo straniero, come previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro e indicazioni sull’ alloggio. L’amministrazione deve rilasciare l’autorizzazione entro 20 giorni dal ricevimento della domanda e dovrà essere presentata in questura per ottenere il nulla osta ai fini dell’ingresso dello straniero in Italia. Il datore di lavoro invierà l’originale dell’autorizzazione, col nulla osta, allo straniero che dovrà presentarsi di persona, al consolato o ambasciata italiana nel Paese di origine per il rilascio del visto di ingresso per lavoro. La novità della legge è la possibilità di entrare in Italia anche per cercare un lavoro. Occorre la presentazione di garanzia di organizzazioni di volontariato, operanti nel settore immagirazioni, da almeno 3 anni, di amministrazioni locali, associazioni professionali e sindacali, di privati cittadini italiani o stranieri con permesso di soggiorno valido per almeno un anno dal momento della richiesta. La domanda con la quale il garante assicura il mantenimento dello stranierio durante l’anno di soggiorno per ricerca, va presentata alla questura per non più di 2 stranieri all’anno e deve documentare la disponibilità dell’alloggio, di reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, copertura sanitaria, il pagamento delle spese di rimpatrio. Lo straniero, entrato in Italia dovrà chiedere il permesso di soggiorno alla questura che ha rilasciato l’autorizzazione, isriversi alle liste di collocamento e trovare lavoro entro un anno. Se ciò non evviene il garantito dovra lasciare l’Italia.
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