Economia

Officina Giotto all’Expo: dalle carceri italiane un esempio positivo per il mondo

Grande successo della giornata organizzata ieri al padiglione Coldiretti con tanti ospiti, tra cui il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca che ha lanciato l’idea di un’Authority per le iniziative sociali in ambito carcerario

di Redazione

Officina Giotto, il consorzio che promuove le lavorazioni nel carcere di Padova è sbarcata ieri all’Expo, ed è stato subito grande successo. Fin dall’apertura della manifestazione nel padiglione Coldiretti i prodotti di punta della casa di reclusione (panettone e gelato) sono stati richiestissimi da un pubblico mai così internazionale.

La giornata milanese non è stata però solo occasione per gustare i dolci della Pasticceria Giotto. È stato anche il momento adatto per presentare l’attività ad ospiti importanti, tra i quali il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. «Ho seguito sempre con estremo interesse il mondo sociale e in particolare le iniziative della società civile in ambito carcerario», ha dichiarato il prefetto. «Sarebbe opportuno in questo senso pensare a un’authority per questo mondo estremamente ricco e composito», ha auspicato il prefetto, «che sappia distinguere associazionismo, volontariato ed impresa sociale, realtà profondamente diverse tra loro, per valorizzare al massimo le espressioni positive di ciascuna. Il terzo settore è una grande risorsa per il nostro paese. Esperienze come quella di Padova, ma anche le nostre lombarde come Bollate, andrebbero estese a tutto il territorio nazionale. E l’enogastronomia potrebbe essere un campo molto adeguato a questo scopo».

Le attività del consorzio padovano sono state presentate alle 12.30 durante il pranzo sulla terrazza del padiglione Coldiretti. «Essere protagonisti come sistema-carcere per una giornata ad Expo» ha detto nell’occasione il presidente di Officina Giotto Nicola Boscoletto, «è il coronamento di tanti riconoscimenti, visite, contatti soprattutto internazionali di questi anni. Oggi si può dire a tutto il mondo che esiste un modello italiano di recupero delle persone detenute attraverso il lavoro di cui il nostro paese può andare fiero. Padova è solo l’esempio più conosciuto, ma ce ne sono anche tante altri, come qui in Lombardia Bollate». Sono poi intervenuti il presidente provinciale Coldiretti Federico Miotto, il direttore Giovanni Pasquali e il presidente di Agrinordest, uno dei più importanti consorzi agrari in Italia, Federico Dianin. Molto apprezzato e applaudito l’intervento del direttore della casa di reclusione padovana Salvatore Pirruccio.

Due le presentazioni dei prodotti di Officina Giotto, alle 14.30 e alle 17.30, con il tutto esaurito in entrambe le occasioni. E d’altra parte c’erano ottimi motivi per aspettarselo, visto che si tratta di un panettone artigianale al Fior d’Arancio passito docg dei Colli Euganei e di un gelato con le materie prime buone e fresche delle fattorie padovane di Coldiretti (in questa occasione, oltre al latte fresco, mele, pere e meloni della cooperativa Co.Fru.Ca. di Castelbaldo). Un prodotto veneto che più non si può, quindi, ma immediatamente apprezzato da tutti, tanto è vero che Alessandra ed Elisa, che lavorano entrambe nella nuova gelateria di via Eremitani, 1 a Padova, hanno dovuto fare gli straordinari, mentre Elio, Gianni e Valentine, i tre detenuti pasticceri di via Due Palazzi, sporzionavano il panettone. Ottomila assaggi di panettone e di gelato non sono stati sufficienti per il pubblico di Expo, tanto è vero che al termine del pomeriggio le scorte erano esaurite. Una partenza con i fiocchi per il nuovo laboratorio di gelateria, cofinanziato dal Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende e della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo.

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