Ho letto che è possibile l’impiego delle organizzazioni di volontariato di protezione civile nel settore marittimo. In quali forme viene regolata questa collaborazione?
La direttiva del presidente del Consiglio dei ministri datata 10 maggio 2010 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 3 giugno e stabilisce che la Guardia costiera e le autorità marittime possano servirsi di organizzazioni di volontariato che risultano iscritte nei registri tenuti dalle amministrazioni regionali e provinciali, oltre che nell’elenco del dipartimento della Protezione civile. Questa collaborazione viene formalizzata dall’autorità marittima insieme alla Regione o Provincia autonoma. L’attività svolta dalle odv riconosciute dovrà essere effettuata sotto il coordinamento dell’autorità marittima per svolgere attività funzionale e di impiego, riguardanti il supporto alla vigilanza costiera, alla ricerca e salvataggio in mare, alla vigilanza portuale e demaniale e le telecomunicazioni. Le odv che vogliono ottenere il riconoscimento della capacità a svolgere attività di supporto dovranno presentare istanza all’autorità marittima territorialmente e un programma di impiego. Per la formazione dei volontari e garantire competenza e professionalità, è previsto un piano formativo con esercitazioni. Qualora dovesse verificarsi la violazione delle disposizioni impartite dalle autorità competenti, l’odv subirà la sospensione oppure la revoca del riconoscimento della capacità di operare.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.