Welfare

OccupyScampia: una passerella?

L'inziativa nata su twitter rischia di mettere in difficoltà gli storici operatori sociali del quartiere. Ecco perchè

di Redazione

di Riccardo Rosa

Napoli – Tutto è cominciato martedì,  dopo la pubblicazione di un articolo del quotidiano Il Mattino. Il contenuto del pezzo, come è ormai noto, riguardava un presunto coprifuoco che sarebbe stato imposto dai clan dell’area nord di Napoli, in particolare nel quartiere Scampia, a seguito dei recenti omicidi riconducibili a una nuova guerra di camorra pronta a esplodere in città.

Nonostante le smentite a riguardo, da parte di alcune associazioni del quartiere e del presidente della municipalità, il clamore e l’indignazione suscitati dalla notizia si sono diffusi rapidamente in rete, fino a giungere sul social network Twitter. In particolare, grazie al lancio di un tweet della giovane deputata casertana del Pd, Pina Picierno, in cui si invitava la cittadinanza napoletana a “occupare” il quartiere: «Servono volontari! #OccupyScampia contro #coprifuoco imposto dalla camorra!». Le reazioni al tweet, però, sono state quantomeno discordanti: se, infatti, l’iniziativa ha cominciato a rimbalzare come una scheggia impazzita attraverso la rete, raccogliendo i consensi e i buoni propositi di centinaia di napoletani (molti politici e giornalisti), meno contenti della cosa sono stati gli attivisti e gli operatori delle associazioni del quartiere, che già non avevano gradito l’articolo-bufala del Mattino. La questione, lamentano, «è il rischio che si corre nel riaccendere, ogni qualvolta che gli equilibri criminali della zona si incrinano o si spezzano, i riflettori su Scampia, ma nella maniera più superficiale e più dannosa possibile per il quartiere».

Domani, quindi, alle 17, piazza Giovanni Paolo II a Scampia, si riempirà di napoletani, pronti, come dice qualcuno in rete “anche a mettere le tende nel quartiere”. Non sembra, però, che l’iniziativa abbia fatto breccia nei cuori delle tantissime associazioni che da anni fanno di tutto per rendere Scampia un quartiere migliore, e che non figurano tra i promotori dell’iniziativa. Anzi, secondo qualcuno, il rischio è che chi con le persone di Scampia ci lavora giorno per giorno, intrattenendovi un rapporto fatto di iniziative comuni e cose concrete, possa addirittura essere svantaggiato, nei confronti di questo rapporto, a causa di una iniziativa che rischia di trasformarsi in un’ennesima passerella vuota, e soprattutto dalla durata di una giornata o poco più.

 

Foto: Il Mattino

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