Welfare
Occorre recuperare il valore del lavoro per recuperare il valore della persona
Il percorso di studio a tappe nel quale rientra il convegno su “Lavoro, innovazione, investimento: si può affrontare la precarietà?” che si è svolto a Roma presso la sede de “La Civiltà Cattolica” è il frutto dell’invito di Papa Francesco a contribuire a sviluppare modelli economici più inclusivi
Contribuire a sviluppare modelli economici più inclusivi che siano attenti alla persona. Questo in sintesi l’invito che Papa Francesco ha rivolto alla Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice in occasione del convegno internazionale dello scorso maggio.
Da qui è iniziato un percorso di studio a tappe nel quale rientra il convegno su “Lavoro, innovazione, investimento: si può affrontare la precarietà?” che si è svolto a Roma sabato 19 novembre presso la sede de “La Civiltà Cattolica”.
«Questo impegno durerà molto tempo in quanto si tratta di un progetto ambizioso. È una riflessione che ha una visione a lunga scadenza», ha detto Domingo Sugranyes Bickel, presidente della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice, aggiungendo che c’è bisogno di «ripensare con immaginazione tutte le realtà del mondo economico e del lavoro, ma allo stesso tempo bisogna stare con i piedi sulla terra, cioè tener conto della preoccupazione di tante persone riguardo la complessità della precarietà».
Il mondo sta vivendo la quarta rivoluzione industriale, quella della cosiddetta Industria 4.0, la quale si presenta con particolarità completamente nuove rispetto alle precedenti. Il “dialogo fra macchine” è la sua caratteristica distintiva. Questa comporta un inevitabile cambiamento negli stili di produzione, consumo e vita. In detto contesto la vera questione da dirimere è cosa fare per governare tale processo e indirizzarlo al bene comune evitando forme d’esclusione di larghi strati della società. Per fare ciò «occorre realizzare un nuovo patto sociale che tenga conto di questa trasformazione» ha sottolineato il politologo Miguel Poiares Maduro ed ex Ministro del Portogallo, il quale ha aggiunto che «c’è bisogno sia di passione sia di ragione per governare il cambiamento». «Di fronte al rischio della perdita di migliaia di posti di lavoro c’è però una nota positiva; quella di un’economia non basata soltanto sul profitto, ma anche sull’attenzione all’aspetto sociale. È su questo modello che bisogna puntare» ha evidenziato il professore.
Secondo l’economista Giovanni Marseguerra, coordinatore del comitato scientifico della Fondazione, occorre «recuperare il valore del lavoro» il quale «risiede nel valore della persona» legato «alla dimensione soggettiva del lavoro, indipendentemente da quello che si fa». Accanto al valore del lavoro vi è un altro fattore importante, quello degli investimenti. Per il prof. Marseguerra gli «investimenti sono fondamentali perché consentono di promuovere l’innovazione», ma bisogna «tener conto dei diversi tipi d’investimento: economico, tecnologico e sociale. Tutte queste forme sono fondamentali perché lo sviluppo possa dispiegarsi».
I dati a disposizione sulla crescita del nostro Paese non sono incoraggianti, così come quelli riguardanti la disoccupazione che non scende nonostante la politica iperespansiva della Banca Centrale Europea. «Di fronte a questa situazione credo che puntare sul lavoro, sulla cooperazione nel lavoro, sull’impresa, sull’economia reale e sulle persone siano le uniche possibilità che abbiamo se vogliano tornare a fare una crescita inclusiva» ha detto l’economista Marseguerra. «Il Papa lo dice da tanto tempo: puntare su una crescita inclusiva che non lasci indietro nessuno”. Una maggiore attenzione su questi aspetti è essenziale se vogliano dare luogo ad un’economia umana. “L’economia è e dev’essere umana. Purtroppo negli ultimi decenni è stata disumanizzata, però così non è più economia» ha concluso Marseguerra.
Sul significato di valore Padre Francesco Occhetta, ha ricordato, nel corso del suo intervento (qui) che «prima di un concetto economico o fisico, il valore è un’essenza spirituale legata all’essere e non al fare, perché è una qualità del reale più che un’azione, sia essa reale o finanziaria. È il motore del lavoro». In questa prospettiva «il lavoro è fondamento di comunità ed anche promozione di legalità». La Chiesa italiana invita a essere efficaci su questo tema, ha aggiunto Padre Occhetta, attraverso quattro momenti che saranno ripresi alla prossima Settimana Sociale: «la denuncia nei confronti dello sfruttamento, del lavoro nero, dell’insicurezza, della disuguaglianza, della disoccupazione, delle problematiche legate ai migranti; la narrazione di come è cambiato il lavoro; l’individuazione di buone pratiche e raccontarle per fare rete; infine, le proposte da presentare al livello istituzionale».
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