Sostenibilità

Occhio all’etichetta verde per alberghi e ristoranti

Strutture di ricezione turistica a prova di ecologista. L'onda lunga viene dalla costiera romagnola.

di Barbara Fabiani

La crescente domanda di turismo sostenibile sta facendo il miracolo. Si diffondono sul territorio le strutture ricettive in grado di rispondere alle aspettative di clienti attenti alle problematiche ambientali. Eccoli, gli eco-alberghi e gli eco-ristoranti dove sono seguite le regole del riciclaggio dei rifiuti, dello smaltimento e del riutilizzo delle acque di scarico, dell’uso di detersivi biodegradabili per il lavaggio della biancheria e l’utilizzo dei sistemi che riducono lo spreco di acqua e di energia elettrica. I ristoranti, poi, servono solo frutta e verdure coltivate biologicamente. Il punto è: come riconoscerli? La garanzia è data da un “marchio verde” ma anche dalla segnalazione di autorevoli associazioni ambientaliste come Legambiente che ha avviato dei progetti specifici sulla super turistizzata costiera adriatica. Tra le certificazioni più severe, il marchio “Valigia blu” (diffuso nella provincia di Rimini), e la “Green Key” (da Cattolica all’appennino emiliano e al Delta del Po). Altri “marchi verdi” sono i “Cavallucci Marini” (nei comuni di Bellaria e Igea MArina) e “Qualità ecologica” (esibito ma molti albergatori della provivincia di Modena. www.legambienteturismo.it www.ecolink.it


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