Famiglia

Occhio alle merendine geneticamente modificate

L'invito alla prudenza è di Legambiente, che sta verificando la presenza di ogm in alcuni popolari snack

di Gabriella Meroni

Attenzione alle merendine geneticamente modificate. Parte in questi giorni una campagna di Legambiente per verificare la presenza di ogm in alcuni prodotti di largo consumo in vendita in Italia. Proprio gli snack destinati ai più giovani sono l’oggetto della prima ricerca, che si sta svolgendo nelle nove province dell’Emilia Romagna dove, grazie alla collaborazione con il dipartimento di Scienze ambientali dell’Università di Parma, dai prodotti alimentari saranno estratti campioni di dna che verranno sottoposti ai più moderni metodi oggi in uso per sondare l’eventuale presenza di ogm. Nei laboratori verrà fatta dapprima un’analisi qualitativa per rilevare la presenza di ingredienti geneticamente modificati; in caso di risultato positivo, si procederà ad un’analisi più approfondita di tipo quantitativo. Verrà inoltre sondata anche la presenza di eventuali ogm illegali in Italia (dove sono consentiti solamente ed in percentuale inferiore all’1%, il mais Bt 176 e la soia RR), ma già molto diffusi specialmente in Nord America. Le aziende, fa sapere Legambiente, potranno assistere all’esecuzione materiale dei test sui campioni anonimi, che saranno a disposizione per 30 giorni a partire dalla pubblicazione dei risultati per eventuali controprove.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA