Non profit

Occhio alle clausule: più tutelati i consumatori

Contratti: cosa dice la nuova legge     di Rosaria Garozzo

di Redazione

Ho sentito parlare di una nuova legge che tutela i consumatori contro le clausole vessatorie. Vorrei sapere qual è il suocontenuto. Franco S., Torino

Risponde Rosaria Garozzo
La disciplina per la quale si chiedono chiarimenti è dettata dagli articoli 1469 bis e seguenti del codice civile e dalla direttiva Cee n. 93/143. In base a tale normativa, sono illecite ed efficaci tutte quelle clausule contattuali che determinano a carico dei consumatori un significativo squlibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto (c.d. clausule vessatorie).
In linea di massima, le clausule vietate sono quelle per le quali viene richiesta al consumatore una doppia firma. Da segnalare che la disciplina riguarda la generalità dei contratti aventi oggetto la cessione di beni e servizi sempreché si tratti di contratti stipulati tra un consumatore, e cioé una persona fisica che agisce per scopi estranei alla propria attività professionale o imprenditoriale, e un professionista che agisce invece nell?esercizio della propria attività professionale o imprenditoriale.
La normativa, infatti, è diretta a garantire l?equità dei rapporti contrattuali tra i singoli consumatori e le imprese, che, a tutt?oggi presentano un notevole squilibrio a danno dei consumatori: caso tipico è quello dei contratti bancari ed assicurativi nonché delle generalità dei contratti conclusi dai consumatori ogni giorno, mediante la sottoscrizione automatica di formulari predisposti dall?imprenditore per disciplinare in maniera uniforme i propri rapporti con i consumatori.
Da notare che la nuova disciplina si applica anche alle clausule relative all?oggetto del contratto ed all?inadeguatezza del corrispettivo, del bene o del servizio, soltanto se le relative clausule non sono state redatte in modo chiaro e comprensibile.
Diversamente, ove il professionista abbia osservato l?obbligo imposto dalla legge di redigere il contratto in modo chiaro e comprensibile, il giudizio di vessatorietà non può investire le clausule relative all?oggetto del contratto ed al corrispettivo.
Nonostante tale limite, è da sottlineare che la nuova normativa costituisce comunque un importante strumento di tutela dei consumatori.

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