Salute a rischio
Occhio al puff, il talco può far (molto) male. Lo dice l’Oms
Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro - Iarc dell'Oms dichiara il talco come "potenzialmente cancerogeno", alla stregua di Ddt, la carne rossa, il glifosato. Lo studio di 29 esperti sugli animali ha rilevato numerose associazioni con l'insorgenza della patologia. Ne abbiamo parlato con il farmacologo Maurizio D'Incalci, professore della Humanitas university e ricercatore di Fondazione Airc
di Alessio Nisi
Mentre dall’America arrivano notizie di class action milionarie (si legge qui) per il mancato avvertimenti dei rischi per la salute, pochi giorni fa fa l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro – Iarc, componente dell’Organizzazione mondiale della sanità specializzata nello studio delle malattie oncologiche, si è pronunciata sulla pericolosità del talco.
Secondo l’agenzia, il talco può causare tumori, alle ovaie e ai polmoni e ha ufficialmente classificato il talco come “carcinogenicity” per l’essere umano ha inserito (QUI i dettagli) la sostanza nel Gruppo 2a, elenco di sostanze classificate come probabilmente cancerogene per l’uomo.
Insieme alle carni rosse e al Ddt
Per essere chiari, nel Gruppo 2a ci sono un centinaio di sostanze. Tra queste: le carni rosse (che sono state inserite nel 2015), gli steroidi, i composti rilasciati dalla frittura ad alte temperature, l’acroleina, una sostanza tossica contenuta, tra l’altro, nel fumo delle sigarette e nello smog, i bitumi, il cisplatino, un farmaco chemioterapico. Tra le altre sostanze presenti nell’elenco di quelle “potenzialmente cancerogene” ci sono anche: il Ddt, il glifosato, le bevande molto calde (oltre i 65 °C) e alcuni composti utilizzati per la cura dei capelli.
«Numerosi studi hanno dimostrato un aumento dell’incidenza del cancro alle ovaie nelle persone che hanno dichiarato di aver usato polvere per il corpo nella regione perineale. Sebbene la valutazione si sia concentrata sul talco non contenente amianto, non è stato possibile escludere la contaminazione del talco con l’amianto nella maggior parte degli studi su persone esposte» spiega l’Iarc.
Il gruppo dei 29 esperti
Dopo aver esaminato a fondo la letteratura scientifica disponibile, aggiungono gli scienziati, «il gruppo di lavoro composto da 29 esperti internazionali ha classificato il talco come probabilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2a) sulla base di una combinazione di prove limitate di cancro nell’uomo (per il cancro alle ovaie), prove sufficienti di cancro negli animali da esperimento e forti prove meccanicistiche che dimostrano che il talco presenta le caratteristiche chiave degli agenti cancerogeni nelle cellule primarie umane e nei sistemi sperimentali».
Quando il talco è pericoloso: la voce di Airc
Il talco, spiega Maurizio D’Incalci, professore di farmacologia all’Humanitas University, responsabile del laboratorio di Farmacologia antitumorale dell’Istituto clinico Humanitas e ricercatore della Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro, «è una polvere ricavata da un minerale, il silicato di magnesio, che, secondo gli attuali studi, non è né cancerogeno, né tossico. Il talco viene estratto da rocce metamorfiche o eruttive, che possono contenere anche quantità variabili di altri minerali, incluso l’amianto, chiamato anche asbesto, classificato come cancerogeno dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Può causare il mesotelioma
Per D’Incalci «è stato dimostrato che questo minerale può causare il mesotelioma, un raro tumore della pleura, la sottile membrana che riveste i polmoni. Può provocare anche altri tipi di cancro, come quello alla laringe e alle ovaie, oltre all’asbestosi, una malattia polmonare cronica. Nei decenni passati poteva accadere che, durante il processo estrattivo, il talco venisse accidentalmente contaminato con amianto».
Controlli rigorosi e capillari
Il talco è stato correlato soprattutto al cancro ovarico e ciò, aggiunge il professore, «dipende dall’uso del prodotto stesso, spesso impiegato dalle donne nella zona perineale, quella che include ano, vagina, uretra. Ma questo problema poteva sussistere tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, quando ancora non esisteva una normativa a tutela del consumatore».
Dagli anni Settanta, aggiunge, «la legge stabilisce che i prodotti a base di talco debbano essere totalmente privi di amianto, tanto che le miniere dalle quali si estraeva talco contaminato sono inattive ormai da molti anni. Sia negli Stati Uniti, sia in Europa, e dunque anche in Italia, i controlli sono rigorosi e capillari».
Il talco per il corpo
In particolare il testo dello Iarc fa riferimento al talco utilizzato nelle polveri per il corpo. Il rischio sarebbe legato alla presenza di piccole concentrazioni di quarzo e amianto. Da qui la decisione dell’Iarc che ci sono “prove limitate” che il talco possa causare il cancro alle ovaie, specie se utilizzato nell’area genitale-perineale.
Gli esperti dell’Iarc hanno stabilito che esistono “prove sufficienti” che il talco provochi il cancro negli animali sottoposti a sperimentazione. Topi femmine hanno sviluppato tumori alle ghiandole surrenali e al polmone, ratti maschi hanno iniziato a soffrire di neoplasie benigne e maligne. Infine, secondo l’Iarc esistono “prove forti” sul fatto che la famosa polvere presenti caratteristiche cancerogene su cellule umane nei test di laboratorio.
Gli esperti della Iarc hanno anche sottolineato che si è registrato un aumento del tasso di cancro ovarico in donne che lavorano nell’industria della carta, anche se non è escluso che a provocare i tumori sia stata una co-esposizione all’amianto.
Hanno poi sottolineato che non è emerso un vero rapporto di causa-effetto, ma solo associazioni. Proprio per questo il talco è stato inserito nell’elenco delle sostanze “probabilmente cancerogene”, perché le prove che lo sia sono al momento limitate.
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